GALLARATE – Ritornano i dubbi e le ombre sul futuro dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate. E così dopo la fiaccolata e il dibattito in seno al Consiglio Comunale a risollevare la questione ora è Giulia Quaglini, presidente dell’associazione Parkinson Insubria, per le associazioni del Terzo Settore. A sua detta sono gli “invisibili“, ovverosia quelli che in occasione della manifestazione di settimana scorsa sono “rimasti forzatamente a casa” o che sono stati ridotti a fare la parte di “comparse” da chi se n’è servito solo per farne “materiale per dibattito politico”.
Ecco la nota integrale
“Invisibili”… i tanti rimasti forzatamente a casa… ma anche i 2000 presenti, ridotti a comparse da chi ne ha fatto solo materiale di dibattito partitico, quando la loro presenza era un portare bisogni e proposte per il prendersi cura della comunità, da leggere come chiara risposta all’invocata partecipazione democratica di chi semplice cittadino, in prima persona, sente la responsabilità per il bene comune.
Certo i 2000 rappresentavano tante anime, ma sotto un unico cartello inequivocabile, quanto disatteso:
“il diritto alla salute”. Siamo costretti ad alzare la nostra voce. Da qui la scelta di farlo con una PEC indirizzata ai livelli istituzionali (che intendiamo estesa a tutti coloro che sono chiamati a tutelare il nostro bene comune).
La PEC, inviata al Presidente Fontana, all’Assessore Bertolaso, Al Direttore Generale della ASST dott. Porfido ed ai Consiglieri Regionali riporta che “il vivace dibattito pubblico seguito all’evento tenutosi a Gallarate il 08-06-2023 u.s. (che ha registrato la partecipazione di oltre 2000 cittadini) deve trovare spazio per un approfondimento delle motivazioni e delle proposte condivise dalle Associazioni promotrici e dai partecipanti” a tal fine viene allegato “il comunicato stampa diffuso all’indizione della manifestazione” con “richiesta di cortese riscontro in particolare merito alle proposte e alle richieste avanzate”.
In merito poi al Consiglio Comunale di Gallarate del 15 u.s., le nostre Associazioni prendono atto che la mozione approvata ha fatto proprie 4 delle 5 proposte da noi portate. Ci chiediamo perché sia stata trascurata proprio la quinta richiesta, per noi fondamentale, perché propone una risposta concreta e realistica proprio per noi disabili, fragili e cronici che abbiamo organizzato l’evento (gli invisibili…).
Chiediamo che, a seguito degli impegni assunti con la mozione approvata, le Associazioni vengano regolarmente informate in merito a sedute di Consiglio, e aggiornate e consultate in occasione di commissioni o iniziative, che verranno attivate sul tema.