– Una tassa per le pedane mobili dedicate ai disabili? «Possiamo rimuoverle nel giro di poche settimane», l’impegno dell’assessore alle attività economiche . A sollevare la questione è stata , gallaratese costretta su una sedia a rotelle e pronta a fare da “consulente” per i negozianti gallaratesi. Indicando loro le migliorie da apportare per rendere i loro punti vendita davvero a misura di disabile. Un’istanza subito accolta dal vicepresidente di Ascom , pronto ad invitarla a partecipare alla prossima riunione dei commercianti gallaratesi.
Sia l’una che l’altro, però, hanno sollevato un problema legato all’utilizzo delle pedane da posizionare sopra i gradini all’ingresso dei negozi così da permettere l’ingresso anche a chi è in carrozzina. E da renderlo più agevole anche a mamme e papà che girano con un passeggino. Soluzione ideale che si scontra però con un ostacolo burocratico: a chi le installi, il comune chiede di pagare la tassa per l’occupazione di suolo pubblico. E quindi, a meno di munirsi di pedana mobile da montare e smontare ogni volta che arriva un cliente in carrozzina,
o si paga o si rinuncia. «Ma davvero il comune di Gallarate ha bisogno di questi soldi?», la domanda rivolta da Introini a Palazzo Borghi.
La risposta è negativa ed arriva accompagnata all’impegno a modificare i regolamenti. «Non sono sicuro che ci sia veramente questo tipo di impedimento di carattere economico, ma se ci fosse lo possiamo rimuovere immediatamente», afferma l’assessore Protasoni.
Il quale promette che questa mattina effettuerà una verifica con gli uffici per appurare lo stato dell’arte. E se, come affermano sia Madrigali che Introini, il comune chiede di pagare la Tosap «possiamo eliminare questa clausola nel giro di pochissime settimane».
«Ammetto di non conoscere la materia così a fondo», prosegue l’esponente dell’esecutivo di centrosinistra, «domani mattina (oggi per chi legge, ndr) sarò in comune e verificherò volentieri come stanno le cose». Dopodiché «credo il distretto urbano del commercio possa assumersi l’impegno di agevolare questo tipo di interventi, specie dal punto di vista normativo».
Un modo, dunque, per andare incontro ai diversamente abili, che avrebbero così la possibilità di accedere più facilmente ai negozi del centro e di tutta la città. Del resto, come sostiene Madrigali, «se si sapesse che Gallarate è una città amica dei disabili ne guadagneremmo tutti».