Gallarate, tavolo di mediazione con il Prefetto per salvare il bosco di via Curtatone

Le richieste di Legambiente per salvaguardare l'area verde e la fauna. Braccio di ferro con il Comune

VARESE – C’è sempre meno tempo per salvare il bosco di via Curtatone di Gallarate. Legambiente, che nelle scorse settimane aveva inviato una lettera alla Prefettura, annuncia oggi l’attivazione di un tavolo di mediazione, coordinato dal Prefetto di Varese, che ha riunito Comune di Gallarate, Parco del Ticino, Comitato Salviamo gli Alberi di Gallarate e Legambiente.

Al centro della discussione tre punti: allontanare il taglio del bosco dal periodo in cui ancora fauna e avifauna potrebbero essere alle prese con le ultime cucciolate, verificare la presenza di animali nel bosco a rischio al momento dell’eventuale taglio, salvaguardare, come invitato dal Parco del Ticino nell’autorizzazione al taglio, le fasce a Nord, verso l’autostrada, e a Est. Tre condizioni che non erano state considerate dall’amministrazione comunale e che ora ha acconsentito a discuterne. ”Al tavolo di mediazione sono state portate istanze per salvaguardare una parte del bosco e gli animali ancora presenti – sottolinea Legambiente in una nota -. Richieste che da mesi potevano essere prese in carico e far così scrivere una storia diversa, di ascolto e partecipazione”.

“Ci rendiamo conto che ciò che è emerso dall’incontro non soddisfi chi sta difendendo strenuamente il bosco. Riaprire la discussione però ha permesso, grazie soprattutto alla mediazione prefettizia, di far comprendere meglio le proposte e le problematiche dell’area e suggerire variazioni che se colte, migliorano preventivamente un progetto che finora nessuno ha ancora visto” prosegue la nota. Legambiente continua a ritenere sbagliata la localizzazione dell’opera, per questo ogni miglioramento del progetto non può che essere importante.

”Ci auguriamo che i consiglieri della Lavori Pubblici, convocata per oggi, chiedano di introdurre quei correttivi utili in fase di progetto esecutivo a salvaguardia della biodiversità e del benessere dei ragazzi. Purtroppo, l’unica cosa sensata da fare sarebbe trovare un’altra area su cui costruire la scuola, senza inficiare l’intero progetto”.