Provincia, via libera al nuovo Centro per l’impiego: si trasferisce da Tradate a Venegono Inferiore

L’immobile in piazza Aldo Moro diventerà la nuova sede del Cpi della circoscrizione di Tradate. Il Consiglio provinciale approva, ma Lega e Lombardia Ideale votano contro e Fratelli d’Italia si astiene.

Il Consiglio provinciale ha dato il via libera all’acquisto dell’immobile di Venegono Inferiore (il sindaco è incidentalmente il consigliere provinciale di maggioranza, Mattia Premazzi, ndr) che ospiterà il nuovo Centro per l’impiego della circoscrizione di Tradate. La struttura accoglierà l’ufficio oggi situato proprio a Tradate, grazie a un contributo di 500mila euro riconosciuto da Regione Lombardia. L’operazione è passata senza però un sostegno unanime: Fratelli d’Italia si è astenuta, mentre Lega e Lombardia Ideale hanno votato contro.

Secondo il presidente Marco Magrini, lo spostamento è stato reso necessario dalla richiesta dell’Agenzia formativa, che ha bisogno dei locali di Tradate per ampliare le attività didattiche e installare nuovi macchinari. La Provincia ha tentato di trovare una soluzione alternativa sempre a Tradate, valutando anche Villa Mangiagalli, ritenuta però troppo onerosa da riqualificare e soggetta a vincoli della Soprintendenza. Un’altra ipotesi nel centro cittadino non è stata percorribile per questioni di tempistiche. Da qui la manifestazione di interesse pubblicata ad agosto, cui è seguita la proposta di Venegono Inferiore.

«L’edificio è vicino alla stazione, dispone di un grande parcheggio ed è centrale rispetto ai sette comuni della circoscrizione» ha spiegato Magrini. «Regione Lombardia ha già stanziato i fondi: per procedere serviva il passaggio in Consiglio provinciale».

Molto critico il capogruppo della Lega, Sergio Ghiringhelli, che pur riconoscendo l’impegno del presidente ha rimarcato come lo spostamento penalizzi Tradate, «comune referente del territorio». Secondo il Carroccio, insistendo maggiormente si sarebbero potuti ottenere ulteriori fondi per mantenere il servizio in città.

La seduta si era aperta proprio con un intervento di Ghiringhelli, che ha protestato per il mancato inserimento all’ordine del giorno della sua mozione sulla richiesta di una commissione d’inchiesta dedicata all’Agenzia formativa. Dopo un botta e risposta sul regolamento con Magrini, il presidente ha assicurato che il tema sarà affrontato nella prossima riunione.

Durante il Consiglio sono state approvate anche alcune variazioni di bilancio. Tra queste spicca l’utilizzo prudenziale di 1.143.000 euro accantonati per il pagamento della produttività del personale, nel caso si arrivi entro fine anno alla firma del contratto decentrato o a un atto unilaterale. Ripartiti inoltre i 500mila euro delle grandi derivazioni idroelettriche: 228mila euro saranno destinati al riscaldamento degli edifici scolastici e 271mila alla manutenzione del verde. «Un segnale chiaro – ha commentato il consigliere delegato al Bilancio Mattia Premazzi – dell’impegno a far ricadere i benefici sul territorio».

In chiusura, Magrini ha ribadito lo stop – almeno momentaneo – al progetto del gestore unico dei rifiuti, annunciato poche ore prima con una nota ufficiale. Una scelta che Marco Colombo (Fratelli d’Italia) ha definito «una visione», pur criticando il presidente per non aver prima condiviso l’indirizzo politico con la maggioranza: «L’iter è stato sbagliato, prima si passa dal Consiglio e poi si parla con i sindaci». Magrini ha replicato garantendo che «ci sarà tutto il tempo per tornare a discuterne».