«Garantiremo tutte le risorse che servono per far rinascere il Campo dei Fiori». È l’impegno forte che il presidente di Regione Lombardia ha messo sul tavolo della riunione ristretta di ieri mattina nella sede del Parco Campo dei Fiori al Brinzio, di fronte al Prefetto , al presidente del Parco , ai sindaci (di Varese e di Luvinate) e ai rappresentanti della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco.
«Qui c’è in gioco la sicurezza e sulla sicurezza non si lesina» il messaggio di Maroni che, affiancato dal direttore generale Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione e dal dirigente dell’Ufficio territoriale regionale di Varese , assicura che Regione è pronta a «fare tutto quello che serve, senza lesinare risorse» per gli interventi post-emergenza incendi. Sul lato economico, massima disponibilità: «Dobbiamo capire quante risorse occorrono e come utilizzarle in tempi rapidi – le parole del governatore lombardo –
noi abbiamo già risorse stanziate nel Piano di Sviluppo regionale, ma ho chiesto al presidente del Parco di stabilire il prima possibile un ordine di grandezza dei fondi necessari per la messa in sicurezza e poi per il rimboschimento. Se non saranno sufficienti le risorse già disponibili, la Regione è pronta a creare un fondo straordinario nella legge di Bilancio che approveremo a fine novembre, per sostenere tutte le azioni necessarie, nell’immediato e nei prossimi mesi». Sono tre i passaggi delineati per l’operazione rinascita del Campo dei Fiori ferito dagli incendi: messa in sicurezza dell’area, azioni immediate contro il rischio alluvioni e rimboschimento.
«Prima di tutto, occorre mettere immediatamente in sicurezza l’area coinvolta nell’incendio – spiega Maroni – e subito dopo occorre mettere in sicurezza le valli, per evitare che dall’emergenza fuoco si passi a quella dell’alluvione, col trasporto anche dei detriti provocati dall’incendio. In primavera occorrerà poi procedere con il rimboschimento, per rimettere in ordine il territorio». Azioni che verranno realizzate attraverso lo schema del «gioco di squadra messo in atto durante l’emergenza», annuncia il governatore: «Il coordinamento sarà in capo all’ufficio territoriale di Regione di Varese (il cosiddetto “Pirellino”, ndr), con il Parco e tutti i sindaci coinvolti, che individueranno un coordinatore». Maroni fa un passaggio anche sulla questione caccia: «Stiamo valutando se accogliere la richiesta di divieto. Ci sono i pro e i contro, come nel caso dei cinghiali, che poi prolificano e rischiano di creare danni di altro genere».
Al tavolo con Maroni anche il consigliere regionale varesino , che rilanciando l’hashtag #ilCampodeiFiorisiamonoi, promette il suo impegno «per garantire le risorse economiche per far rinascere il Parco». E assicura: «Se servirà, presenterò con il Presidente un emendamento specifico al Bilancio per ottenere le risorse necessarie. Per il Campo dei Fiori non si deve lesinare e fare tutto il possibile e subito». Toni che al segretario regionale del Pd, il varesino , sembrano un po’ troppo «da campagna elettorale». Per Maroni è pronto un cartellino giallo: «Non confonda furbescamente il ruolo istituzionale e la campagna elettorale – l’invito di Alfieri – la gestione dell’incendio al Campo dei Fiori ha dimostrato la grande capacità dei vigili del fuoco e degli operatori, delle istituzioni e del volontariato di far fronte alle emergenze: Stato, Regione, Provincia e Comuni hanno fatto sistema. I costi dei mezzi antincendio sono sostenuti in gran parte dallo Stato e la presenza a Varese, in piena emergenza, del ministro Minniti ha ben rappresentato il ruolo delle istituzioni. Per questo è importante proseguire sulla strada della collaborazione tra enti e non cercare di assumersi, nel post-emergenza, meriti che non si hanno in via esclusiva. Maroni sia onesto e non si intesti risultati che non ha. Davanti a questi eventi non si fa campagna elettorale».