Leadership, carisma, vicinanza ai più giovani nei momenti difficili e tanta, tanta classe; in due parole, Mario Santana. È stato trovato l’accordo tra il capitano argentino e la dirigenza della Pro Patria, un accordo che segna un passo importante in vista della nuova stagione che ricomincia dai punti che ha chiesto il tecnico Ivan Javorcic: Santana, Disabato e un gruppo con tanta voglia di fare. I soldi in questo caso non sono un problema, in clima di spending review sia Mario che la società hanno fatto un passo di avvicinamento. Un addio del patagonico dopo una stagione come quella appena conclusa avrebbe avuto un sapore amaro, il sapore dell’incompiuto. Poco male gli acciacchi, poco male i problemi, l’obiettivo è uno e uno solo: vincere.
Perché è importante avere un uomo come lui in squadra? Tralasciando il tasso tecnico, oggettivamente indiscutibile anche per un neofita del mondo pallonaro che si approccia al calcio per la prima volta, avere Santana in squadra è importante sotto un duplice punto: tattico e mentale. Tattico perché può giocare ovunque sul fronte offensivo: lo abbiamo visto fare la prima punta con tre trequartisti alle spalle, lo abbiamo visto giocare davanti in tandem con una boa come Bortoluz o un giocatore tecnico come Gherardi, lo abbiamo visto giocare a destra così come a sinistra in un centrocampo a 4 o a 5; insomma, posto che non si voglia costruirgli la squadra intorno, e sarebbe una delle tante ipotesi percorribili, lui sta dove c’è bisogno. Scontato? Per nulla.
Secondo punto focale, forse ancora più importante del primo, la sua forza mentale, sia personale che di squadra: è una dote non comune nel mondo del calcio, rara in quella che era la rosa delle Pro Patria della scorsa stagione. Correre fino al 95’ minuto, andare in pressing su ogni pallone anche nei momenti difficili, spronare i ragazzi più giovani che soffrono la pressione sono solo alcune delle cose che gli abbiamo visto fare; lo abbiamo anche visto andare a parlare con i tifosi che protestavano ai cancelli dello Speroni dopo prestazioni non all’altezza, lo abbiamo visto alzare la mano e prendersi colpe che non aveva anche quando era l’ultimo dei responsabili perché aveva dato l’anima.
Lo abbiamo visto, sì, abbiamo visto e rivedremo Mario Santana.