Gatto nero ucciso a bastonate Saronno

SARONNO Sarà presto presentata ai carabinieri di Saronno una denuncia per cercare di punire colui che, qualche giorno fa, ha ucciso un gatto a bastonate. È la nuova dura presa di posizione dell’Enpa saronnese, chiamata ad intervenire da una segnalazione telefonica. Una donna ha contattato la sede di via Antici supplicando i volontari di intervenire per aiutare un gatto in difficoltà alla periferia tra Rovello Porro e Saronno. «Dalla segnalazione – spiega l’operatrice Enpa – pensavamo che si trattasse di un animale gravemente malato.

Così ho preso l’auto e mi sono diretta sul posto per verificare la situazione e decidere come procedere con l’intervento di recupero». Arrivata sul posto la volontaria ha potuto solo constatare il decesso del povero felino. Un gatto nero che giaceva in mezzo all’erba con la testa insanguinata e il corpo straziato. «In un primo momento la presenza di bava alla bocca – prosegue Evi Mibelli responsabile della sezione – ha fatto pensare a un possibile avvelenamento ma nel recuperare la carcassa Silvia ha notato un bastone completamente insanguinato poco lontano. Immediato è stato il collegamento tra la morte traumatica del felino e il bastone».

La volontaria Enpa ha fotografato il povero animale, il luogo e l’arma che ne ha causato l’orribile morte, per mettere tutto agli atti e procedere con la stesura della denuncia che verrà depositata nei prossimi giorni alla stazione saronnese dei carabinieri e le altre autorità competenti, corredata dall’esame autoptico ufficiale già richiesto al Dipartimento di Anatomopatologia Veterinaria dell’Università Statale di Milano. Il gatto è stato sottoposto, subito dopo il ritrovamento, a un primo breve esame veterinario dal quale è emerso che il felino è deceduto per i colpi subiti e presumibilmente per emorragia interna.

«Sarà il referto autoptico a darcene conferma – specifica Evi Mibelli – ma fin d’ora possiamo richiamare l’attenzione di tutti sulla violenza e la crudeltà consumata su un animale indifeso la cui unica colpa è stata quella di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Non sappiamo neppure se il gatto fosse di proprietà e se lo stessero cercando». La notizia del ritrovamento del felino preso a bastonate ha suscitato molto scalpore tra gli attivisti Enpa: «È un atto inqualificabile originato dall’ignoranza e dalla stupidità di chi non ha neppure coscienza di cosa significhi il “rispetto per la vita in ogni forma questa si manifesti”. Si tratta spesso di persone che in facciata appaiono rette e civili, ma che di civile non hanno evidentemente nulla». Ma i volontari si scagliano anche sui residenti della zona: «Sono da condannare anche coloro che hanno visto e tacciono – prosegue Evi Mibelli – Non si potevano non sentire le grida di dolore di quell’animale massacrato dalle bastonate ma nonostante le nostre richieste pare che nessuno si sia accorto di nulla. Mi dispiace dirlo ma chi tace non è migliore di chi ha compiuto questo ignobile atto».

Sara Giudici

f.tonghini

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