«Il problema del calcio non sono i ragazzi, ma i genitori: ascoltateli per la scuola, ma nello sport divertitevi». Parola di Rino Gattuso.
L’ex del Milan e della nazionale non si è sottratto alla raffica di domande arrivate dagli studenti delle medie cassanesi e dai calciatori dell’Excelsior di Bolzano: un incontro andato in scena allo stadio Salvo D’Acquisto, in una giornata che ha visto il campione del mondo intervenire come testimonial dell’associazione Milla, impegnata nella lotta al mutismo selettivo.
Alla Onlus nata per combattere questa patologia, che impedisce ai bambini di parlare in contesti sociali come quello scolastico, è stata dedicata ieri la tradizionale camminata delle famiglie, organizzata dalle scuole cittadine, dalle materne alle medie, con partenza e arrivo al Parco della Magana.
Un vero e proprio bagno di folla per Ringhio, in corsa con i 1.300 partecipanti: «In un momento nel quale tutti si lamentano, è bello vedere tante persone che si divertono insieme», ha osservato l’ex capitano rossonero, che non si è tirato indietro di fronte all’assalto dei fan, prestandosi per foto e autografi.
Tutto per quelli che il calciatore considera «gli amici di Milla», che ha colto l’occasione della camminata per «far conoscere il mutismo selettivo nel mondo della scuola, in particolare nelle materne, perché il disturbo si manifesta nella prima infanzia», ha sottolineato , portavoce dell’associazione presieduta da . Presente anche , del comitato scientifico di Milla, che con il progetto “Welcome” offre alle famiglie un colloquio clinico gratuito a scopo diagnostico e terapeutico.
È stato Gattuso a premiare il vincitore della corsa: . Riconoscimenti anche alle più giovani concorrenti, , nata ad aprile, e , di quattro mesi, e ai più anziani, , classe 1936, e , del 1940, nonché al gruppo familiare più numeroso: quello di .
Il campione ha poi apprezzato, nel pomeriggio, la singolare esperienza dell’Excelsior, che in 13 anni ha vinto una sola partita, ma fa giocare tutti gli atleti da titolari: «Spesso nel calcio non si vede l’allegria che noto in voi: tanto di cappello». Per il team di Bolzano, ha spiegato il dirigente , ciò che conta non è vincere, ma «dare il meglio», espresso anche ieri dagli altoatesini, distribuiti in quattro squadre, coi ragazzi cassanesi, per un torneo amichevole.
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