Gazebo dell’Arcigay finisce “oscurato”. Ma è soltanto un brutto malinteso

Il disguido sulla posizione del presidio è nata da un errore di comunicazione

Gay Pride, nuovo “incidente diplomatico” evitato in extremis. «Relegati fuori dalla zona pedonale con la scusa della Quaresima» denuncia l’Arcigay Varese, che aveva chiesto di posizionare un gazebo informativo in piazza San Giovanni nella giornata di domani. Ma il sindaco Emanuele Antonelli interviene e ci mette una pezza: «C’è stato un errore di comunicazione». Così il gazebo “arcobaleno” sarà in via Milano, all’angolo con piazza Garibaldi.

Dopo le polemiche dei mesi scorsi sul “niet” del sindaco Antonelli ad ogni ipotesi di corteo del Gay Pride a Busto Arsizio, ieri il tema ha rischiato di sollevare una nuova bufera attorno a palazzo Gilardoni. Tutta “colpa” di una telefonata con cui l’ufficio grandi eventi del Comune, stando alla ricostruzione del presidente di Arcigay Varese Giovanni Boschini, negava lo spazio per un gazebo per l’iniziativa “Busto Arsizio Pride Square” (che prevede la distribuzione dei braccialetti arcobaleno del Varese Pride 2017, oltre ad informazioni e tesseramento ad Arcigay), programmata per domani, «relegandolo in via San Gregorio angolo Piazza Trento e Trieste, una via non di passaggio».

Boschini protesta: «La motivazione sarebbe che “Siamo in Quaresima e il Monsignore ha già fatto storie per il carnevale” – testuali parole riportate dal presidente Arcigay – ma nessuna autorità religiosa può comandare sulla vita della città e sul diritto di assemblea pacifica costituzionalmente riconosciuto».

Subito Massimo Brugnone, consigliere Pd, interveniva in difesa del “Pride Square”: «Mai a nessuno è stato negato un posto per le diverse iniziative in via Milano. Auspico che il sindaco rimedi e smentisca con i fatti quella che sembra una vera azione di ostruzionismo». Appena saputo di queste proteste, il sindaco Emanuele Antonelli è caduto dal proverbiale “pero”: «Credo ci sia stato un errore di comunicazione, in quanto era stato stabilito di concedere lo spazio per il gazebo in via Milano,

in una posizione assolutamente visibile e centrale». Infatti è bastata una telefonata per chiarire l’equivoco, e informare l’Arcigay della disponibilità di uno spazio per posizionare il gazebo nella strada delle “vasche” dello shopping, all’angolo con piazza Garibaldi. «Una soluzione migliore – ammette Boschini – siamo felici che il buonsenso abbia prevalso». Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. Sempre che all’Arcigay non venga in mente di portare il Gay Pride a Busto Arsizio…