Trieste, 30 apr. (TMNews) – Archiviata la parentesi ‘geronziana, sulle Generali torna il sereno dopo i forti attriti in seno al cda che hanno caratterizzato i mesi scorsi. Ad attestarlo, un’assemblea di bilancio con Gabriele Galateri per la prima volta nelle vesti di presidente e che tutti i principali protagonisti delle vicende trascorse hanno definito dal clima “sereno” e di “armonia”, compreso il patron della Tod’s Diego Della Valle, principale detrattore dell’ex presidente Cesare Geronzi.
Anche il recalcitrante vice presidente e piccolo azionista Vincent Bollorè – che al cda di metà marzo si era astenuto sui conti del 2010 denunciandone l’opacità in relazione alle modalità dell’operazione Generali Ppf e che fino a ieri sera ha mantenuto viva la suspence – alla fine in assemblea ha votato sì al bilancio dello scorso esercizio, a suggello della pace ritrovata.
“Un bel segnale: da oggi occupiamoci di portare la concordia nelle Generali”, ha commentato Della Valle. Sulla stessa linea i commenti degli altri consiglieri, mentre l’ad e group Ceo Giovanni Perissinotto ha rilevato ironicamente: “si vede che le notti portano consiglio”.
A garantire la ritrovata armonia si è impegnato il nuovo presidente Galateri, in passato già per anni consigliere e vice presidente della compagnia, il cui ritorno è stato applaudito dall’assemblea e salutato positivamente da Perissinotto e dall’altro ad, Sergio Balbinot. “Ho grande rispetto per il management delle Generali, che merita di poter operare in armonia, concentrandosi sul proprio mestiere di assicuratore e investitore istituzionale e sul duplice obiettivo di difendere gli interessi degli assicurati e offrire crescita e redditività a tutti propri azionisti”, ha affermato Galateri.
Perissinotto e Balbinot hanno difeso a spada tratta e a suon di cifre anche gli accordi con il gruppo dell’azionista e consigliere ceco Petr Kellner (oggi assente in assemblea) sulla joint venture Generali Ppf, che ha consentito al Leone di raggiungere una posizione da leader in Est Europa e dei cui termini, hanno assicurato, non è al momento all’ordine del giorno una revisione. Un ‘buon affare, infine, è stata anche la buonuscita da 16,6 milioni concordata con Geronzi. Nel complesso, ha spiegato Perissinotto, l’accordo raggiunto con l’ex presidente, “oltre a non discostarsi in modo significativo da quanto accaduto anche in altre grandi realtà imprenditoriali” ha “tutelato in un momento non facile della vita della compagnia, gli interessi della società e dei suoi azionisti”. L’assemblea, durata meno di 6 ore, ha sancito anche un ulteriore ‘snellimento del cda: oltra a Del Vecchio non sarà sostituita nemmeno Ana Botin: il numero dei consiglieri è stato ridotto a 17.
Bos
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