di Andrea Gianni
GERENZANO Ha preso una multa per un ingresso nella zona a traffico limitato del centro di Macerata. Fino a qui nulla di insolito, se non fosse per il fatto che il destinatario della sanzione nelle Marche non è mai stato. Protagonista della piccola disavventura è una pensionata gerenzanese di 84 anni, Tina Borghi, che si è trovata nella cassetta delle lettere un verbale da 92 euro e 50 centesimi.
E a causa di un errore potrebbe trovarsi a dover pagare una multa salata o a intraprendere il lungo iter del ricorso in Prefettura per far annullare la sanzione.
Le telecamere della ztl hanno ripreso un’auto, con una targa identica a quella della sua Fiat Panda classe 1997, mentre entrava nella zona del centro dove è consentito il passaggio solo ai residenti. Il veicolo sarebbe però quello di un turista francese che, finora, a causa della svista del sistema informatico della polizia locale di Macerata l’ha fatta franca. E la multa è arrivata alla proprietaria dell’auto con la «targa sosia» italiana, con la stessa sequenza di numeri e di lettere. «Oramai sono alcuni anni che non guido più – spiega la signora Tina – e anche prima utilizzavo l’auto solo per brevi tragitti. Non sono mai stata a Macerata, tantomeno con la mia auto, e mi sono stupita quando mi è arrivata a casa la raccomandata da parte della polizia locale con il bollettino per pagare la multa».
Tina si è accertata che nessuno dei suoi familiari avesse utilizzato la Panda il giorno della presunta infrazione, il 4 agosto. E poi si è avventurata in una serie di telefonate per contattare il comando della polizia locale di Macerata e cercare di chiarire la sua situazione. «Io e i miei familiari abbiamo chiamato diverse volte ma l’ufficio verbali era sempre occupato – racconta – dopo alcuni giorni finalmente siamo riusciti a parlare con un agente. È stato molto disponibile e subito ha verificato sul computer i filmati delle telecamere della zona a traffico limitato. Si è reso conto che quella ripresa era una targa francese – continua – e mi ha consigliato di non pagare e di attendere comunicazioni da parte dell’ufficio». Comunicazioni che, finora, non sono ancora arrivate.
La polizia locale dovrebbe quindi annullare la contravvenzione. O, nel caso l’iter dovesse incagliarsi nei meandri della burocrazia, la pensionata potrebbe trovarsi a fare ricorso dimostrando che, effettivamente, il 4 agosto non si trovava a Macerata ma a Gerenzano. «Spero che tutto si risolva nel migliore dei modi – sottolinea – perché non ho intenzione di pagare di tasca mia. Ho la patente da quando avevo trent’anni e, finora, mi è capitato di prendere solo una multa per divieto di sosta. Proprio adesso che non guido più – conclude – mi trovo sulle spalle un verbale da 90 euro per un’infrazione che non ho mai commesso».
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