Gerenzano, appello contro le truffe

GERENZANO «Se degli individui si presentano a casa vostra a nome del Villaggio Amico chiedendo un contributo non date soldi, non sono autorizzati da nessuno». Il volantino è apparso nei negozi di Gerenzano, firmato dal vicesindaco Pierangela Vanzulli, e il messaggio verrà diffuso dal parroco anche durante la messa. Il paese si mobilita contro tentate truffe telefoniche che alcuni cittadini hanno segnalato al Comune. Chiamano in casa dei gerenzanesi, si spacciano per dipendenti di Villaggio Amico, la nuova casa di riposo per anziani in via Stazione, in cerca di denaro per una raccolta fondi.

Avvicinano così i soggetti più deboli, cercando di farsi invitare in casa per spiegare l’iniziativa e ricevere i soldi, millantando iniziative benefiche inesistenti. La casa di riposo, infatti, interpellata dal Comune ha spiegato di essere completamente estranea agli episodi, e di non aver mai pensato di organizzare una raccolta fondi. L’amministrazione si è quindi mobilitata con una campagna massiccia di prevenzione, distribuendo volantini nei bar e nei negozi con un messaggio forte e chiaro: «prestate la massima attenzione».

La scritta si trova anche sui pannelli luminosi installati in piazza De Gasperi, nel centro del paese, e sulla provinciale Varesina, davanti agli occhi di centinaia di passanti. Il consiglio è quello di avvisare subito le forze dell’ordine, carabinieri o polizia locale. E di diffidare da chiunque cerchi con un pretesto di entrare nelle abitazioni. Finora di consegne effettive di denaro, a quanto risulta, non ce ne sono state. Ma è partita lo stesso una segnalazione ai carabinieri di Cislago, che si stanno occupando degli episodi portati alla luce grazie alla prontezza di alcuni gerenzanesi, insospettiti dalle circostanze della raccolta fondi.

«Abbiamo anche chiesto la collaborazione del parroco perchè diffonda il messaggio durante le funzioni religiose – spiega il Comune – per cercare di segnalare il pericolo al maggior numero possibile di cittadini e raggiungere le fasce più a rischio». L’unica traccia è la voce della presunta truffatrice, quella di una donna, all’apparenza giovane. Le vittime prescelte sono soprattutto persone di una certa età, e i truffatori utilizzano come credenziale il nome di Villaggio Amico, una struttura che fra breve aprirà un centro diurno dedicato agli anziani. Insistono quando colgono un segno di esitazione nella voce dell’interlocutore, e cercano di convincerlo a fissare un appuntamento. La cifra che chiedono è irrisoria, 15 euro, e questo potrebbe far pensare che si tratti solo di un pretesto per entrare nelle case ed estorcere altro denaro alla preda che sono riusciti ad avvicinare.

f.tonghini

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