Berlino, 13 ago. (TMNews) – Il 13 agosto di 50 anni fa i berlinesi si svegliarono con il Muro, che divise la capitale tedesca per 28 lunghi anni, fino al 9 novembre 1989. Fu nella notte tra il 12 e il 13 agosto che il leader della Ddr, Walter Ulbricht, diede l’ordine di lanciare la “Operazione Rosa”, con migliaia di soldati incaricati di erigere “un muro di protezione antifascista”. Ai suoi piedi, nel tentativo di raggiungere Berlino Ovest, persero la vita 137 persone.
Il Muro fu “l’inizio della fine della libertà”, scriveva ieri la Bild riassumendo alcuni numeri: eretto a cominciare dalla notte del 13 agosto, il Muro costò alla Ddr 400 milioni di marchi: era lungo 167,8 chilometri, altro 3,60 metri e aveva 302 torrette di sorveglianza. Per controllarlo vi erano 11.500 soldati di frontiera, 500 civili e 992 cani.
Sono passati 50 anni dalla sua costruzione, eppure il Muro, distrutto nel 1989, proietta ancora la sua ombra su Berlino, i cui abitanti sentono di abitare, per lo più, nell’Est o nell’Ovest. “Sì, c’è sempre un grande muro, venti anni dopo la riunificazione i tedeschi si vedono ancora come stranieri gli uni di fronte agli altri”, stima Klaus Schroeder, politologo della Libera università di Berlino.
Le commemorazioni inizieranno stamattina all’alba, in una cappella costruita sull’ex “no man land”, con la lettura di episodi della vita dei fuggitivi caduti sotto i colpi delle guardie di frontiera. Alle 10 del mattino il presidente Christian Wulff pronuncerà un discorso davanti al Memoriale della Bernauer Straße, la strada tagliata in due dal “Muro della vergogna”. Saranno presenti anche il cancelliere Angela Merkel e il sindaco della capitale, Klaus Wowereit. A mezzogiorno risuoneranno le campane in tutta la capitale per osservare un minuto di silenzio.
Fcs
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