Germania-Italia; Sueddeutsche: Italia vive “drammatico declino”


Berlino, 13 feb. (Apcom)
– Nei quattordici anni passati
dall’ingresso in politica di Silvio Berlusconi “l’Italia è
precipitata in modo drammatico”. A scriverlo è il magazine
settimanale del quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, che
dedica un ampio servizio di copertina all’Italia. Titolo: “Der
Stinksstiefel” (letteralmente un’espressione gergale per indicare
una persona scontrosa; “Stiefel” è inoltre il termine tedesco per
“Stivale”). Sottotitolo: “in questo momento in Italia tutto
quello che può andare storto va storto”.
L’Italia è “un Paese paralizzato e profondamente frustrato, nelle
mani di pochi gruppi di interesse e che non è né in grado, né ha
intenzione di cambiare questa situazione”, scrive l’autore
dell’articolo, Alexander Stille.

Mentre Berlusconi continuava a vincere elezioni, il Paese “viveva
un drammatico declino: quella che un tempo era una delle più
grandi storie di successo in Europa diventava una delle economie
più deboli del Continente”, rileva la Sz. Ciononostante “presso
gli italiani Berlusconi si è incomprensibilmente guadagnato
l’immagine di taumaturgo”.

Tuttavia il problema, nota Stille, che ricorda anche la
frammentarietà dell’opposizione, è più profondo e riguarda
l’intero sistema-Italia. “Fondare un’azienda in Italia costa in
media 5.012 euro e ci vogliono 62 giorni prima che vengano
superati 16 diversi ostacoli burocratici”, mentre “in Gran
Bretagna si tratta di 381 euro, 4 giorni e 5 pratiche
amministrative, negli Usa 167 euro, 4 giorni e 4 pratiche”. Non
solo, ma “la paralisi del sistema giudiziario mette a rischio uno
dei pilastri di un’economia funzionante: in Italia la durata
media di un processo per violazione di un contratto è di 1.210
giorni (quasi quattro anni)”, contro i 515 della Spagna, i 331
della Francia e i 217 della Gran Bretagna.

Un simile sistema “può sembrare una follia, ma sotto c’è un
metodo: è stato intenzionalmente così organizzato per rendere
indispensabili gli attori che vi collaborano”, scrive Stille, che
spiega: “la moltiplicazione delle pratiche amministrative, dei
processi di autorizzazione, delle formalità e delle costrizioni
burocratiche crea un numero estremamente elevato di leve con cui
il governo può controllare, rallentare, seppellire o accelerare
un progetto e ognuno di questi passaggi è un’occasione per
esercitare potere e nepotismo”. Per questo “non sorprende che
l’Italia sia precipitata dal 32esimo al 64esimo posto nell’indice
della competitività globale”.

Non manca poi una critica alla stampa italiana. Ricordando le
ultime battute del premier, il magazine della Sueddeutsche
Zeitung spiega che “Berlusconi è abituato a tal punto alla
docilissima stampa italiana, che poi si stupisce quando i media
internazionali non lo trattano con una simile sottomissione”.

Aal

MAZ

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