Berlino, 1 mar. (TMNews) – Il ministro della Difesa tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg, “star” del governo di Angela Merkel, si è dimesso, travolto dalla violente accuse per aver copiato la sua tesi di dottorato. Il cancelliere lo ha sostenuto fino alla fine nella tempesta, scatenata a metà febbraio dalle rivelazioni del quotidiano Sueddeutsche Zeitung. “E’ un grande dispiacere”, ha affermato commentando le dimissioni; si è detta “convinta” di lavorare nuovamente un giorno con quest’uomo che ha operato “con grande passione” e ha saputo “toccare il cuore delle persone”.
Per ora il barone, 39 anni, che era l’esponente più popolare dello staff della Merkel, ha rinunciato al suo portafoglio ministeriale. Secondo fonti in seno al suo partito, l’Unione cristiano-sociale (CSU), potrebbe rinunciare anche al suo mandato di deputato. “Sono sempre pronto a combattere, ma ho raggiunto i limiti delle mie forze”, “rivolgo le mie scuse a tutti quelli che ho offeso”, ha dichiarato Guttenberg alla stampa, invocando il suo senso delle responsabilità e “i massicci biasimi che riguardano (la sua) credibilità”.
Le sue smentite, il sostegno indefesso della Merkel e il plebiscito dell’opinione pubblica (il 75 per cento dei tedeschi era contrario alle sue dimissioni) non sono bastati: in due settimane, le accuse di plagio hanno avuto ragione di “KT” (il soprannome che i suoi fan gli avevano affibbiato).
Ministro atipico, Karl-Theodor zu Guttenberg, laureato in legge dal 2007 e proveniente da una famiglia la cui stirpe risale al medioevo, era stata nominato al ministero dell’Economia nel febbraio 2009 quindi alla Difesa otto mesi più tardi e riempiva regolarmente le pagine rosa dei settimanali con la moglie. Ma immediatamente dopo le rivelazioni del grande quotidiano di Monaco, era stata lanciata una “caccia al plagio” sul web, con gli internauti invitati a scartabellare la sua opera. Al termine gli hanno presentato il conto: sospetti su due terzi della sua tesi e almeno due citazioni in giudizio contro il ministro, ribattezzato il “Barone del copia e incolla” o “Baron von Googleberg”. Il 23, l’università di Bayreuth gli aveva revocato il titolo.
Più di 50mila universitari hanno sottoscritto una lettera di indignazione indirizzata al cancelliere, resa pubblica ieri. Il relatore ha preso le distanze. L’opposizione e buona parte della stampa hanno iniziato a sparare a zero contro “l’impostore”. E per l’enfant-prodige’ della politica tedesca, non c’è stato più nulla da fare.
Fco
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