Firenze, 20 ago. (TMNews) – E’ stato scarcerato per decorrenza dei termini, dopo sei mesi, Massimo Remorini, l’imprenditore accusato di aver sequestrato due donne di Torre del Lago e di averne occultato i cadaveri. Su di lui non pende l’accusa di omicidio. Il gip di Lucca ha così respinto le richieste della Procura, che chiedeva la proroga della custodia cautelare.
Remorini, viareggino, 53 anni, ha trascorso sei mesi nel carcere di San Giorgio a Lucca, in relazione alla scomparsa, registrata un anno fa, di Claudia Velia Carmazzi, 50 anni, e della madre Maddalena Semeraro, 80 anni. Remorini è finito sotto accusa sulla base delle dichiarazioni del figlio e del nipote delle donne scomparse, che sarebbero state costrette a vivere in un campo, in condizioni inumane, mentre l’imprenditore si sarebbe impadronito di tutti i loro beni. Sull’uomo, che curava gli interessi delle due donne, pendono anche le accuse di circonvenzione di incapace e di appropriazione indebita.
Remorini sara’ sottoposto all’obbligo di firma. La Procura aveva chiesto che l’uomo rimanesse in carcere, per “la particolare complessità delle indagini in corso”. I legali dell’imprenditore si sono detti “allibiti” per le insistenze dell’accusa: “il figlio e nipote delle due scomparse è caduto in numerose contraddizioni”, ha commentato l’avvocato Giorgio Paolini. Su Facebook, intanto, le figlie di Remorini scrivono che “nostro padre è innocente. Certo, se non sei un caso da salotti televisivi, nessuno parla di te. Per ora è stato dato ascolto solo a chi ha apostrofato nostro padre come il mostro del campo degli orrori, ma sono accuse senza prove. E il grande accusatore -concludono le figlie di Remorini- è un uomo conosciuto nel reparto psichiatrico del ‘Versilia’ come paziente con disturbi della personalità”.
Xfi
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