Giallo Missoni, c’è una svolta? «Una speranza da quella nave»

Trovato l’aereo scomparso nel mare di Los Roques cinque anni fa e si riaccendono le speranze anche per i Missoni. Le ricerche dell’Islander su cui viaggiava il figlio dello stilista con la compagna – la gallaratese – cominceranno domani, ma la famiglia non crede all’ipotesi dell’inabissamento.

Il Governo venezuelano ha annunciato che è stato localizzato l’aereo caduto in mare nel gennaio 2008 mentre volava da Caracas verso l’arcipelago di Los Roques e che portava a bordo 14 persone, tra le quali 8 turisti italiani. Il relitto è stato localizzato a 900 metri di profondità.

Due incidenti molto simili

La nave oceanografica statunitense che dalle 14 del 7 giugno (le 19 in Italia) ha calato in mare il C-Surveyor 6, piccolo e sofisticato sommergibile-robot in grado di scendere fino a 3 mila metri di profondità, e ingaggiato proprio per cercare il velivolo scomparso dai radar lo stesso giorno, ma 5 anni prima, di quello su cui era bordo Vittorio Missoni. E adesso la nave Sea Scout si sposterà a nord di Los Roques, alla ricerca del BN-2A Islander con a bordo Missoni, la compagna Maurizia e i loro amici bresciani e .

L’ipotesi più accreditata è quella che l’Islander sia andato in avaria poco dopo il decollo da Los Roques . Le ricerche si sono rivolte subito verso il mare. Senza però dare risultati. Gli unici ritrovamenti sono stati quelli dei bagagli di Vittorio Missoni e della moglie, rinvenuti sull’isola di Curacao, «ma in condizioni e in una posizione che non erano compatibili con la loro permanenza nelle acque caraibiche per diverse settimane – spiega il figlio maggiore di Vittorio ,- Per questo noi crediamo che siano ancora vivi e attendiamo le ricerche con la nave».

Una sensazione inquietante

Se l’aereo è davvero precipitato in mare, la Sea Scout lo individuerà, altrimenti le ricerche potranno concentrarsi in un’altra direzione. «Per ora quelle che facciamo sono solo supposizioni – aggiunge -, la certezza ce la darà solo l’esito delle ricerche». Se nulla fosse rinvenuto allora si potrebbe aprire la pista del sequestro, quella a cui i Missoni sono più propensi a credere. «Per ora però nulla ci è stato detto in questo senso – conclude – Dal Venezuela non ci hanno parlato di questa ipotesi».

«So che si stanno facendo indagini sulle chiamate e gli sms che sarebbero partiti dai cellulari degli amici che viaggiavano con papà, ma niente di più». In Venezuela ad assistere alle operazioni per la famiglia c’è , fratello di Vittorio.

SUMIRAGO

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