Giappone/ Campione sumo chiede scusa per combattimenti truccati

Tokyo, 9 feb. (TMNews) – Il numero uno del sumo in Giappone, il campione mongolo Hakuho, si è scusato davanti ai media dopo la rivelazione dell’esistenza di combattimenti truccati che hanno provocato l’annullamento del prossimo torneo di primavera e avviato un’inchiesta che coinvolge 70 sumotori professionali.

Questo scandalo “ha aperto un grande ferita nel mio cuore” ha detto lo yokozuna (grande campione), 25 anni, durante la prima conferenza stampa da quando la vicenda è venuta alla luce, la settimana scorsa. “L’unica cosa che posso fare ora è di lavorare duro per mostrarvi nuovamente dei buoni combattimenti di sumo”, ha aggiunto il lottatore mongolo che domina lo sport ancestrale giapponese in questi ultimi anni.

“A nome di tutti i lottatori, presento le mie scuse dal profondo del mio cuore al popolo giapponese ed a tutti coloro che amano il sumo”, ha dichiarato Hakuho, prima di inchinarsi davanti ai giornalisti in segno di deferenza.

Da tempo aleggiano sospetti di truffe su questa disciplina nata oltre 1.500 anni fa e la cui origine è legata alla religione shintoista, ma fino ad ora nessun lottatore aveva ammesso di aver truccato i combattimenti. La vicenda è venuta alla luce dopo la scoperta da parte della polizia di sms su cellulari di una dozzina di ‘rikishi’ – così sono chiamati in Giappone i lottatori professionisti – con cui si aggiustavano le gare. Fino ad ora solo tre lottatori hanno confessato di avere “aggiustato” alcuni combattimenti.

Il sumo, sport riservato esclusivamente agli uomini, osserva riti quasi religiosi, con la sua gestualità, i suoi codici vestimentari o il gesto simbolico del lancio del sale per purificare il ‘dohyo’ (ring) prima del combattimento.

Ma negli ultimi anni, i giapponesi hanno scoperto che dietro la facciata rispettabile dello sport nazionale nipponico si nasconde un mondo torbido, dove la violenza è all’ordine del giorno e dove il denaro sporco circola in grande quantità.

(Fonte Afp)

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