Bruxelles, 24 mar. (TMNews) – Il Comitato Ue per la catena alimentare e la salute degli animali ha deciso, oggi a Bruxelles, di rafforzare i controlli sulle importazioni di prodotti alimentari dal Giappone, a seguito delle fuge radiottive dalla centrale nucleare di Fukushima. Lo comunica la Commissione europea. I controlli su cibi e mangimi provenienti dalle 12 prefetture del Giappone più a rischio di contaminazione radiottiva saranno rafforzati “per limitare i rischi per la salute nella catena alimentare”, precisa una nota dell’Esecutivo Ue.
Tutti i prodotti originari di queste aree (Fukushima, Gunma, Ibaraki, Tochigi, Miyagi, Yamagata, Niigata, Nagano, Yamanashi, Saitama, Tokyo e Chiba), o che comunque vi sono passati, dovranno essere analizzati prima di lasciare il Giappone e saranno sottoposti a test a campione una volta giunti nell’Ue. Questi prodotti dovranno essere accompagnati da una dichiarazione della autorità giapponesi che attestino un contenuto di radionucleidi inferiore al livello massimo permesso nell’Ue, con riferimento specifico alla presenza di Iodio 131, al Cesio 134 e al Cesio 137. Gli importatori dovranno informare le proprie autorità nazionale delle consegne due giorni prima del loro arrivo.
I cibi e mangimi provenienti dalle altre 35 prefetture giapponesi dovranno essere accompagnate da una dichiarazione che precisa la prefettura d’origine e saranno anch’essi sottoposti a test a campione nell’Ue. Queste misure saranno riviste ogni mese.
I prodotti alimentari raccolti o trasformati prima dell’11 marzo, ovvero prima del terremoto, non saranno interessati da queste misure, a condizione che siano accompagnati da una dichiarazione delle autorità giapponesi che attesti questa circostanza.
Queste misure saranno formalmente adottate domani, venerdì 25 marzo, ed entreranno in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in gazzetta ufficiale, prevista per sabato 26 marzo.
Il Giappone è autorizzato ad esportare nell’Ue solo quattro tipi di prodotti si origine animale: pesce, molluschi bivalve,
membrane per insaccati e mangimi per animali domestici. Il volume delle esportazioni di frutta e verdura verso l’Unione è stato pari ad appena 9.000 tonnelate nel 2010. Nello stesso anno, sono stati importati dal Giappone nell’Ue prodotti agricoli per un valore di 187 milioni di euro, e prodotti della pesca per un valore di 18 milioni di euro.
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