Bruxelles, 14 mar. (TMNews) – Il rischio di un grave incidente nucleare in Giappone alimenta i timori in Europa, costringendo le autorità dell’Unione a prevedere un rafforzamento dei controlli delle centrali presenti nel vecchio continente. Il ministro dell’Ambiente austriaco, Nikolaus Berlakovitch, ha chiesto oggi ai suoi omologhi riuniti a Bruxelles di avviare una verifica su tutti gli impianti.
“I nostri vicini puntano tutti sull’energia nucleare – ha detto Berlakovitch – noi chiediamo la massima sicurezza per la popolazione austriaca e tutti i nostri vicini devono poterla garantire ai loro concittadini”. L’Austria, che ha detto no al nucleare nel 1978, “vuole siano effettuati test di resistenza per le centrali nucleari in Europa e ciò deve avvenire in tempi rapidi”.
La maggior parte dei paesi dell’Unione europea ha centrali nucleari: Francia (19 centrali e 58 reattori) Regno Unito (9 e 19), Germania (12 e 17), Svezia (7 e 16), Spagna (6 e 9 ), Belgio (2 e 7), Finlandia (4 reattori), Ungheria (4), Bulgaria (2), Grecia (1), Lituania (1), Paesi Bassi (2), Romania (2), Slovacchia (4), Slovenia (1) e Repubblica Ceca (6). “Resistono ai terremoti? Come funzionano i sistemi di raffreddamento dei loro reattori?”, ha incalzato il ministro austriaco.
Il sisma giapponese ha ridato forza a quanti si oppongono all’atomo in Europa. L’Austria aveva già criticato la decisione dei tedeschi, adottata alla fine del 2009, di prolungare la durata di vita dei 17 reattori nucleari del paese, mentre gli ambientali austriaci chiedono da sempre la chiusura delle centrali in Slovenia e Slovacchia.
In Germania, il governo si trova sotto pressione, tanto che il ministro per l’Ambiente Katherine Reiche ha annunciato per domani un incontro tra il cancelliere Angela Merkel, “i responsabili della sicurezza e i ministri competenti per valutare come rafforzare la sicurezza delle nostre centrali che è già molto alta”. L’omologo francese, Nathalie Kosciusko-Morizet, ha dichiarato che “la Francia, che sfrutta diversi impianti, chiede un livello di sicurezza più omogeneo possibile”.
“La catastrofe in Giappone suscita molta preoccupazione in Italia – ha dichiarato il ministro italiano Stefania Prestigiacomo – desideriamo entrare nel sistema nucleare dell’Ue, ma aspettiamo di avere informazioni sulla situazione delle centrali dell’Ue”. Anche in Polonia, quanto accaduto in Giappone susciterà una discussione, ha detto il ministro Janusz Zaleski, ricordando che il Paese “sta lavorando al suo progetto nucleare”.
La Commissione europea ha convocato per domani a Bruxelles una riunione con le autorità nazionali per la sicurezza nucleare e gli industriali del settore per fare un punto sulla situazione in Giappone.
(fonte Afp)
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