CERNOBBIO Gli inquilini di due condomini “ostaggi” dei cinghiali a Cernobbio, in località Campo solare.
«L’immagine è un po’ forte ma garantisco che rende l’idea – racconta Maria Serpa Botta – basti pensare che per salire in auto tranquillamente, le mie sorelle e altri residenti in quella zona si portano un sacchettino con pane da lanciare verso gli animali, in modo da distrarli».
I cinghiali, nelle montagne e nelle valli lariane, non sono certo una novità:
la loro presenza, anche se un po’ invadente, oltre che nota è in qualche modo tollerata (e da molti cacciatori anche apprezzata). In questo caso stiamo però parlando di Cernobbio, zona Santo Stefano, dove ci sono boschi, a cinque minuti da piazza Santo Stefano. «I cinghiali per ora non hanno attaccato nessuno – prosegue il suo racconto la signora – ma con il passare del tempo si sono fatti sempre più intraprendenti. Infatti, negli anni passati si limitavano a comparire di notte, quando uscivano dalla pineta dove erano rintanati. Quest’anno, invece, hanno incominciato a uscire molto prima, con i cuccioli e questi ultimi non hanno alcun timore dell’uomo e scendono già nel tardo pomeriggio, verso le 17-18: i piccolini sono diventati animali grossi come cani, ma vi assicuro che ce ne sono alcuni enormi e dall’aspetto per nulla rassicurante».
A onor del vero, la questione dei cinghiali è già nota all’Amministrazione comunale al punto di aver posizionato anche un cartello in zona in cui si invitano i residenti a non dare da mangiare agli ungulati, in modo da disincentivarne l’uscita dal bosco.
«Il problema è che ora questi animali escono allo scoperto in continuazione – conclude Maria Serpa Botta – perché hanno fame e sono in cerca di cibo: ovviamente loro non hanno colpe. Io non abito più a Cernobbio ma le mie sorelle sì e segnalando alla stampa questa situazione intendo sensibilizzare ulteriormente l’Amministrazione comunale ma anche le forze dell’ordine come la Guardia Forestale affinché intervengano per portare via questi esemplari e trasferirli magari in aree montane, meno densamente popolate. Se è vero che in questi mesi non si sono registrati attacchi, è altrettanto vero che il rischio sta aumentando e non è giusto che per uscire di casa per salire in auto ci si debba munire del pane da usare come diversivo per stare tranquilli e depistare i cinghiali».
f.angelini
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