CARNAGO «Ancora tu, non mi sorprende lo sai». Chissà se i dirigenti ciclistici della nostra provincia ieri sera hanno pensato a Lucio Battisti guardando alla quarta affermazione da queste parti di Francesco Ginanni, che ha fatto il bis sul traguardo del Gran Premio Carnaghese. Il giovane toscano, primo qui e alla Tre Valli l’anno passato e nel GP Insubria di inizio 2009 (oltre che riserva azzurra ai mondiali di Varese) ci ha davvero preso gusto quando gareggia in zona e a Carnago ha avuto ragione di una concorrenza di tutto rispetto.
Alle sue spalle si sono infatti piazzati Daniele Callegarin che qui è di casa, l’ex tricolore Giovanni Visconti e il talento lucano Domenico Pozzovivo, i tre che con Ginanni (Diquigiovanni-Androni) erano finalmente riusciti a piazzare l’azione giusta in un finale ricco di strappi. Il circuito del Seprio, accorciato di qualche chilometro, è risultato un po’ meno selettivo che in passato come ha spiegato proprio il vincitore: «Pensavo a una corsa più dura: quando ho visto che non era così
ci ha pensato la mia squadra ad accelerare». Ginanni ci ha provato una prima volta con il compagno Solari e altri big tra cui Bosisio. Dietro si è mosso Visconti e l’azione partita all’ultimo giro non è andata in porto. Ecco allora la Flaminia-Bossini del varesino Fumagalli (44°) lanciare il tentativo di Enrico Rossi, durato alcuni chilometri.
Quando per la prima volta nell’era “pro” il Gran Premio pareva destinato allo sprint di gruppo ecco il quartetto involarsi: la salitella finale era un ulteriore strappo adatto ai fuggitivi e a quel punto «ho visto davanti a me lo striscione e ho pedalato il più forte possibile» ha spiegato Ginanni.
e.romano
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