Ci sarà, tra i molti, anche Gioele Dix al Meeting di Cl che si è aperto ieri a Rimini. Tema dell’edizione 2016: “Tu sei un bene per me”. Si parlerà d’amicizia, e l’attore -che siamo abituati a conoscere soprattutto in veste comica a “Zelig”- ne racconterà durante lo spettacolo intitolato “Diversi come due gocce d’acqua”. È la storia di lui e d’un suo fraterno sodale, morto a 31 anni in un incidente d’auto.
Erano diversi in tutto,
ma uguali nel voler dividere i segreti dell’animo con l’altro che ti sa ascoltare, capire, aiutare. Di differenti gusti culturali, di esperienze lavorative distanti, di diverso credo religioso (Gioele, all’anagrafe David Ottolenghi, ebreo; Renzo, cristiano) avevano individuato la comunanza d’affetti nel suonare la chitarra, leggere Kerouac, appassionarsi allo studio dell’inglese e giocare a calcio. Scoprirono poco alla volta la bellezza dell’affiatamento, del cameratismo, della confidenza. E senza accorgersene scrissero insieme capitoli di vita importanti che verranno rievocati sul palcoscenico. Ha spiegato Gioele, anticipando la narrazione artistico-letteraria: l’affinità solidale va coltivata con gesti concreti. Non si può stare sempre alla cassa, bisogna fare versamenti. Intestati a chi? Al disinteresse, alla simpatia, alla generosità.
Diamo retta alla riflessione seria/profonda di uno abituato a farci sorridere con le sue battute ironico/sarcastiche: oggi che si sgretolano i tradizionali modelli di convivenza sociale e civile, cresce la necessità di tener su il muro fatto di stima, fiducia, integrazione. Il suo cemento è l’amicizia, garantisce Gioele il muratore.