Giornalista alla guida ubriaco Due mesi di lavori socialmente utili

VARESE «Ho capito di aver sbagliato, da quel giorno sono diventato astemio». Poche parole pronunciate da un giornalista freelance di Milano, 40 anni, davanti al giudice per l’udienza preliminare di Varese questa mattina. A processo il giornalista ci è finito dopo una denuncia per guida in stato d’ebbrezza. Era l’agosto 2010 quando l’uomo, di ritorno da una party sul lago a Luino, era stato fermato a Varese dai carabinieri per un controllo. Ed era stato sottoposto ad alcoltest: l’esito dell’analisi fu inequivocabile. Il tasso alcolemico rilevato fu 2.10, quasi cinque volte superiore al limite massimo consentito dalla legge. Scattarono denuncia e sospensione della patente; l’auto non fu sequestrata in quanto non intestata al professionista dell’informazione. In prima battuta l’uomo fu condannato con decreto penale a due mesi di carcere (pena sospesa) e al pagamento di una sanzione pari a 14 mila euro.

L’avvocato Gianluca Franchi ha fatto opposizione al provvedimento e questa mattina il giornalista è tornato in aula chiedendo di espiare in altro modo il reato contestato. In particolare con lavori socialmente utili. E’ stato accontentato: il gup lo ha condannato a 64 giorni (due mesi) di lavoro in una comunità d’aiuto per i bisognosi di Milano. E al termine dell’udienza il giornalista ha appunto dichiarato: «Ho capito la lezione, da quel giorno non ho più toccato un goccio d’alcol». S.Car

b.melazzini

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