Quindici giorni fa, dodici giovani provenienti da ogni parte del mondo si sono incontrati per la prima volta in riva al lago di Varese. Grazie al Rotary, hanno trascorso due settimane piene di amicizia, condivisione e sport. Questo scambio culturale, parte dell’edizione 2024 del camp di canottaggio promosso dai club rotariani del territorio, ha offerto ai partecipanti un’opportunità unica di imparare le basi del canottaggio sotto la guida dei tecnici e atleti della Canottieri Gavirate.
In un breve periodo, i ragazzi sono riusciti a raggiungere un livello tale da poter competere in una regata sull’otto, la barca regina di questa disciplina. Il camp ha riscosso un grande successo organizzativo e ha creato una preziosa occasione di scambio di conoscenze ed esperienze. Durante la cerimonia conclusiva, Carlo Fraquelli, governatore del distretto del Rotary, ha sottolineato quanto lo sport sia un potente strumento di condivisione e crescita umana. Ha evidenziato l’importanza del servizio e dell’amicizia, principi fondamentali che guidano i club rotariani, aggiungendo che queste iniziative sono essenziali per diffondere una cultura di condivisione tra i giovani di tutto il mondo, favorendo un futuro di crescita e sviluppo.
Giorgio Ongania, presidente della Canottieri Gavirate, ha espresso soddisfazione per la collaborazione con il Rotary, sottolineando come questa iniziativa rafforzi il ruolo internazionale di Gavirate nel canottaggio. Le due settimane non sono state dedicate solo allo sport: ogni mattina, i ragazzi hanno perfezionato la tecnica del canottaggio, uno degli sport che meglio valorizza il lavoro di squadra. Nel pomeriggio, hanno esplorato le bellezze naturali e architettoniche del territorio prealpino, grazie all’impegno dei soci del Rotary e dei giovani del Rotaract che li hanno accompagnati nelle visite e nei momenti di convivialità.
L’esperienza è stata così significativa che l’appuntamento è già fissato per il 2025, quando una nuova edizione del camp riunirà nuovamente giovani da tutto il mondo, confermando il potere del canottaggio e della cultura della condivisione come strumenti di crescita personale e collettiva.