Giovani, imparate da questi maestri

Ieri a Ville Ponti la premiazione dei commercianti che hanno fatto la storia. Da Ermes Buosi ad Adriana Della Bernarda, tanta gavetta, volontà e intuizioni

Reduci di un’epoca che non esiste più, ma ancora protagonisti di un’era – quella attuale – in cui si è chiamati alla resistenza economica: sono i maestri del commercio, coloro che tengono alta la bandiera dell’arte della vendita nonostante crisi, concorrenza di chi è più grande di loro e contorno che irrimediabilmente ed irreversibilmente si è modificato.

In cinquantotto sono stati premiati ieri a Ville Ponti da 50&più Varese, l’associazione fondata nel 1974 per iniziativa della Confcommercio e operante per il riconoscimento degli over 50 come risorsa della società da sviluppare e valorizzare.
Aquila d’argento, assegnata a chi vanta un’attività lunga dai 25 ai 39 anni, d’oro, da 40 a 49, ed infine di diamante, la più prestigiosa, per carriere oltre i 50 anni: questi i premi che hanno emozionato chi ha identificato lunghe parti della propria vita con il lavoro di commerciante.

«Sono persone ben volute da tutta la città – ha affermato il presidente – Veri socializzatori ma anche gente modesta che non ama stare sotto i riflettori pur avendo avuto un ruolo fondamentale nel nostro sviluppo economico».
Ognuno ha una storia fatta di sacrifici e di scommesse vinte, rischi che sono valsi prima la sopravvivenza e poi l’affermazione.
Una delle 21 aquile d’argento è andata a , titolare della cartoleria Gianpi, dal 1987 punto di riferimento per tutti i “Casbenatt” alla ricerca non solo di articoli consoni alla sua attività, ma anche di giochi e sorprese che nel suo negozio non sono mai mancate, insieme a un sorriso.
«Ero un disoccupato – racconta Gianfranco – e con l’aiuto economico dei miei genitori ho iniziato questa avventura. Direi che è andata bene: mi ha dato la possibilità di mandare avanti una famiglia con tre figli».

Insieme alla moglie Caterina un quarto di secolo è passato assecondando le richieste dei clienti ed aggiornandosi, il vero segreto: «Sono cambiati i servizi, prima non c’erano i fax, i computer, le fotocopiatrici: io sono stato il primo ad averla a Casbeno. Bisogna osare per rimanere competitivi».
Un rammarico c’è e scaturisce dall’osservazione: «Sono cambiate le persone, c’è egoismo e rabbia sotto pelle. In più prima ci si fidava molto di più degli altri». Stesso sentimento che appartiene ad , 60 anni, aquila d’oro in virtù della sua gestione della merceria “Carla” sita nel centro di Giubiano: «La gente oggi è “difficile”, c’è meno rispetto e più voglia di comandare da parte del cliente. Per fortuna la mia bottega è inserita in quello che ancora rimane un quartiere, dove esiste lo spazio per rapporti umani veri».
La signora Adriana è l’esempio vivente del sacrificio e della gavetta: «La merceria non era mia, ho iniziato a 15 anni come dipendente. Alla morte della titolare sono subentrata ed ho resistito nonostante la concorrenza delle grandi catene. È bello riuscire ad essere ancora oggi un punto di riferimento: le signore di una certa età nel mio negozio trovano articoli che nelle multinazionali non ci sono».
Re della pasticceria ed ora anche del gelato, è la nostra aquila di diamante. Dai carretti itineranti – e la mazza di legno per spaccare il ghiaccio – che arrivavano fino a Saronno e Cermenate, alla latteria di Venegono, fino ai locali di Varese, la sua carriera è iniziata nel 1955: «Ed abbiamo sempre mantenuto una clientela fidelizzata grazie alla qualità delle materie prime, oggi più difficile da reperire, e grazie all’uso attuale della tecnologia».
Da un uomo di cotanta esperienza arriva anche un prezioso consiglio per i giovani: «Spazio per voi esiste, ma dovete metterci serietà, rispetto e soprattutto grandi motivazioni».