Giovanni, c’è una pista “In una baracca a Tradate”

VARESE Sono ormai venti giorni che si sta indagando sulla scomparsa di Giovanni Giacomini, il giovane di Capolago svanito nel nulla nella notte tra venerdì 29 e sabato 30 aprile. Venti giorni in cui tracce e testimonianze si sono alternate agli appelli disperati dei genitori del 31enne, Maria e Ovidio, che in tutto questo tempo non hanno mai perso la speranza di ritrovare loro figlio.

Spesso sono proprio loro a ricevere telefonate da chi, rimanendo in anonimato, sostiene di aver notato Giovanni da qualche parte. Ma ad attirare l’attenzione dei genitori sono state alcune comunicazioni, avvenute sempre via telefono, di persone che riferiscono della presenza del giovane a Tradate. Un luogo che il 31enne conosceva abbastanza bene visto che aveva intessuto una relazione proprio con una ragazza residente a Tradate. L’ultima testimonianza è arrivata addirittura a casa dello zio di Giovanni che abita a Capolago insieme alla moglie: «Due giorni fa, dopo l’ora di cena, qualcuno ha telefonato a casa nostra – ha spiegato – Questa persona ci ha raccontato di essere un marocchino e che avrebbe visto nostro nipote chiuso in una qualche baracca nelle vicinanze di Tradate. Poi ha chiuso la comunicazione».

Una segnalazione che avrebbe gettato nello sconforto i genitori del giovane ormai molto provati da un’attesa sempre più difficile da sopportare. «Noi continuiamo a sperare, non abbiamo altra scelta – quasi sussurrano Maria e Ovidio – ma dopo così tanti giorni iniziamo a temere il peggio. Preghiamo chiunque avesse notizie importanti riguardo a nostro figlio, di farsi avanti e renderle note». Anche la trasmissione di Rai3, Chi l’ha visto?, si sta occupando del caso del giovane di Capolago. Ieri sera è andato in onda un servizio importante per la famiglia di Giovanni: «Speriamo che questa trasmissione possa davvero aiutarci nelle indagini – continua Maria – e farci arrivare una testimonianza davvero utile».

Benedetta Magistrali

e.marletta

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