Giovanni Toti resta ai domiciliari: il Tribunale rigetta l’istanza di revoca

Il presidente della regione Liguria, arrestato il 7 maggio con l'accusa di corruzione, continuerà a scontare la sua detenzione presso la sua abitazione di Ameglia, situata in provincia di La Spezia.

I giudici del Riesame del tribunale di Genova hanno respinto la richiesta di revocare gli arresti domiciliari di Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria. Toti, arrestato il 7 maggio con l’accusa di corruzione, continuerà a scontare la sua detenzione presso la sua abitazione di Ameglia, situata in provincia di La Spezia.

La decisione dei giudici è stata presa a seguito di un’udienza tenutasi l’8 luglio, durante la quale il tribunale si era riservato 48 ore per deliberare sul caso. Il difensore di Toti, l’avvocato Stefano Savi, aveva proposto in subordine delle misure attenuate, come l’obbligo di dimora ad Ameglia o il divieto di dimora a Genova, ma anche queste richieste sono state rigettate.

L’ordinanza, che si estende su 33 pagine, evidenzia che, sebbene le cautele legate alle garanzie di indagine non siano più necessarie, permangono i timori riguardo al rischio di reiterazione del reato. Questo è il motivo principale che ha portato i giudici a negare la richiesta di revoca degli arresti domiciliari.

In merito alla decisione del tribunale, l’avvocato Savi aveva già anticipato settimane fa che, qualora la richiesta fosse stata respinta, sarebbe stato avanzato ricorso in Cassazione. Ora, con la conferma della detenzione domiciliare, si attende la prossima mossa della difesa di Toti.