GALLARATE – È Giuseppe Tronconi della Gaspare Tronconi Industriale Srl di Fagnano Olona, il nuovo Presidente delle imprese del “Tessile e Abbigliamento” di Confindustria Varese.
Prosegue il ciclo di Assemblee 2024 degli 11 Gruppi Merceologici dell’associazione datoriale degli industriali varesini, che porteranno, alla metà di giugno, all’appuntamento con l’Assemblea Generale. Durante l’ultima assise del settore simbolo del Made in Italy sul territorio, oltre alla elezione di Giuseppe Tronconi, il voto ha affidato la carica di Vicepresidente a Patrizia Pastorelli della Tessitura Marco Pastorelli Spa di Gallarate, mentre Andrea Bonfanti della Bonfanti Borse Srl di Gorla Minore è stato confermato, per un altro mandato, alla carica di Delegato nel Comitato della Piccola Industria che, all’interno dell’associazione, rappresenta le imprese con meno di 100 dipendenti, appartenenti ai vari comparti produttivi e di cui Bonfanti è anche Presidente (oltre a ricoprire la carica di Vicepresidente all’interno della Piccola Industria di Confindustria nazionale).
Fanno parte del Gruppo merceologico “Tessile e Abbigliamento” di Confindustria Varese un totale di 164 imprese associate per oltre 5.500 addetti, che rappresentano quasi il 16% delle aziende della compagine associativa e oltre l’8% dei lavoratori in esse impiegati.
L’indagine congiunturale
Secondo i dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Varese nell’ultima indagine congiunturale disponibile, relativa al IV trimestre 2023, a fine anno il comparto tessile mostrava un tono congiunturale in ripresa, andando oltre le previsioni del trimestre precedente: netta era la maggioranza di imprese, pari al 45,3%, che indicava un aumento dei livelli produttivi rispetto al terzo trimestre 2023, mentre il 23,6% segnalava una stabilità.
Risultavano, invece, pessimistiche le attese per questo inizio di 2024: a livello previsionale, la maggioranza delle imprese (50,4%) si aspettava per questi primi mesi una stabilità dei livelli produttivi o un loro calo (49,6%). Nessuna azienda indicava aspettative di aumento. A influenzare le aspettative, gli ordinativi in netto calo: alla fine dell’ultimo trimestre 2023, gli ordinativi complessivi fotografavano un quadro prevalentemente negativo, con il 55,1% delle imprese in diminuzione e il 44,9% stabili. Gli ordini esteri registravano, invece, un quadro di prevalente stabilità (per il 66,1% delle imprese).
I dati dell’export
Ad aiutare a scattare una fotografia dell’andamento economico dell’industria varesina del settore tessile sono anche i dati di export, elaborati sempre dal Centro Studi di Confindustria Varese, relativi al periodo gennaio-dicembre 2023. Nel settore tessile, abbigliamento e pelletteria, rispetto al 2022, si rilevava un calo sia delle esportazioni (-4,4%), sia delle importazioni (-5,3%), sintesi di un primo semestre leggermente positivo e di un secondo semestre fortemente negativo in tutte le parti della filiera. I prodotti tessili segnavano un calo del -3,5%, su cui pesava specialmente la riduzione delle esportazioni dei tessuti (-5,2%). L’abbigliamento segnava, invece, un -2%. Infine, gli articoli in pelle registravano il calo maggiore (-11%), a causa della consistente riduzione delle esportazioni di calzature (-23,5%).
Il focus
Al centro dei lavori dell’Assemblea è stato posto il tema dell’evoluzione della normativa europea in termini di sostenibilità e ESG che forti impatti avrà sul settore tessile e della moda. Non senza preoccupazioni per le imprese, emerse in maniera esplicita e con forti apprensioni durante la discussione tra gli imprenditori. Passaporto digitale dei prodotti ed estensione della responsabilità del produttore nella gestione dei rifiuti, le due più importanti novità sul tavolo che coinvolgeranno a vario titolo l’intera filiera.
Anche per questo motivo è nato il Progetto VarESG lanciato da Confindustria Varese in queste settimane: offrire un hub di riferimento alle aziende per orientarsi nelle trasformazioni riguardanti la sostenibilità e aiutarle a essere compliance con l’evoluzione della normativa e le richieste delle supply chain. Ma non solo, centrale rimane l’attività di lobby e rappresentanza in Europa per fare in modo che l’irrinunciabile percorso verso la sostenibilità sia sostenibile per tutte le imprese, soprattutto le Pmi, sia in termini di tenuta competitiva sui mercati, sia di risorse.