Riva del Garda, 3 apr. (TMNews) – Un nuovo attacco alla magistratura. Di fronte alla platea della convention di Rete Italia e al governatore lombardo Roberto Formigoni, il premier Silvio Berlusconi è tornato a contestare l’atteggiamento della magistratura e a promettere riforme strutturali per ridare potere alla politica. “Oggi in Italia – ha sostenuto il Cavaliere, in collegamento telefonico – la politica è debole, a volte impotente. Noi siamo diventati dei capri espiatori, dei parafulmini della società. I poteri che contano sono quelli dell’economia, della finanza, quello pervasivo della giustizia, che in Italia è diventato un vero e proprio contropotere”.
Ma non basta. Per Berlusconi “la politica è impotente e messa
all’angolo da un potere che non gode della legittimità popolare:
i cittadini in democrazia devono avere il diritto di decidere il
proprio futuro. Per questo sono necessarie, indispensabili e non
rinviabili le riforme, da quelle istituzionali a quella della
giustizia a quella tributaria”.
Il ragionamento del presidente del Consiglio non si è limitato alla sola magistratura: “Il nostro Paese è nell’ambito delle democrazie occidentali l’unico in cui il potere esecutivo è sovrastato dai poteri delle Camere, del potere della magistratura e della Corte costituzionale, tutte corporazioni che si oppongono al cambiamento”.
L’obiettivo, ha concluso Berlusconi, è completare la legislatura, forti di quelli che ritiene numeri parlamentari sufficienti a varare le riforme: “Avanti così con questa nuova maggioranza in Parlamento che per la prima volta dopo i veti di Fini e Casini” ha davanti due anni per approvare le riforme.
Tom
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