– Anche gli Amaretti di Gallarate nel “dream team” dei dolci tipici lombardi, che domani sarà protagonista ad Expo con un “commissario tecnico” d’eccezione, il pasticciere . Un volto noto ormai anche sul piccolo schermo, per le sue innumerevoli ospitate a Masterchef: nella giornata di Ferragosto sarà il maestro Massari a tirare la volata alle eccellenze della pasticceria lombarda in Expo.
E tra il panettone di Milano e la torta sbrisolona di Mantova, tra la torta del Donizetti di Bergamo e il torrone di Cremona, c’è spazio anche per due dolci tipici della provincia di Varese: gli amaretti di Gallarate e i brutti e buoni di Gavirate. Sono due dei 49 prodotti agroalimentari tradizionali iscritti nell’elenco tenuto dal ministero dell’Agricoltura: per la prima volta all’Expo di Milano, nella cornice della terrazza del padiglione di Coldiretti “No farmers no party”, è stata illustrata questa “mappa dolce” della tradizione lombarda attraverso le rivisitazioni del maestro Iginio Massari, ct della nazionale italiana pasticcieri, in collaborazione con Terranostra Lombardia.
«I dolci sono parte integrante della nostra alimentazione – spiega , presidente di Terranostra Lombardia – Oggi si tolgono dalle diete, ma se presi nelle giuste quantità, e se fatti con materie prime naturali e di qualità, non fanno male. Anzi, nei loro sapori ritroviamo il nostro territorio e le nostre tradizioni. È questo il messaggio che vogliamo lanciare dal Padiglione Coldiretti, grazie all’eccellenza del maestro Iginio Massari che ha riproposto alcuni dei nostri dolci più
tipici utilizzando le materie prime delle aziende agricole». Un ulteriore riconoscimento per gli amaretti di Gallarate, il dolce della città per antonomasia. «Il fatto di essere protagonisti in una vetrina prestigiosa come quella di Expo 2015 è certamente motivo di orgoglio per tutti i produttori degli amaretti» spiega , titolare della pasticceria Fratelli Gnocchi di Cajello, che è impegnato da anni nel diffondere in tutto il mondo lo squisito biscotto “made in Gallarate”, tanto da farlo arrivare sulla tavola di , seconda moglie del principe ereditario , e sugli scaffali dei grandi magazzini prediletti di Sua Maestà a Londra, Fortnum&Mason.
«Fino ad una dozzina di anni fa, gli amaretti erano conosciuti solo a Gallarate e dintorni – dice – mentre oggi sono un prodotto che ha la dignità di stare sulla stessa tavolata con eccellenze ben più note e riconosciute come il panettone».D’altra parte non è inedita l’accoppiata amaretti di Gallarate-brutti e buoni di Gavirate, una sorta di “asse varesino del gusto”: nel 2007, al Sial di Parigi, una delle fiere del food più importanti del mondo, le pasticcerie Fratelli Gnocchi di Gallarate e Veniani di Gavirate condivisero uno stand per promuovere in sinergia i loro prodotti sulla scena internazionale. «Fare rete è decisivo» ammette Massimo Gnocchi. Intanto però si attendono ancora iniziative sul territorio.