Aprile è lontano otto mesi ma ai volontari dell’associazione sportiva varesina “Freerider Sport Events” sembrano otto giorni. Dalla conclusione dello sky tour 2015 il tempo è volato per quanto è continuato “a secco”, un impegno altrettanto importante fatto di incontri e promozione relativa alla storia e all’attività della Freerider ormai da quindici anni impegnata su è giù per l’Italia ad insegnare a sciare da seduti alle persone con disabilità.
Non c’è stato il tempo per presentarlo, solo di dar vita al consueto e magico passaparola che risuona sullo “Stivale” dal Trentino alla Sicilia raccogliendo anno dopo anno migliaia di risposte entusiastiche insieme a quelle dubbiose che diventano entusiastiche al primo contatto vero: il sedersi nel monosci alla ricerca dell’aria in faccia perduta. A guidare la macchina organizzativa della Freerider sono sempre gli stessi che per contarli bastano le dita di una mano. Dal presidente Giulio Broggini al segretario Marco Carabelli,
dal responsabile tecnico Nicola Busata ai tecnici Paolo Panzarasa e Pino Mucci. Un numero che si moltiplica a dismisura sulla neve dove arrivano i dimostratori seduti, i maestri di sci, i volontari, le figure sanitarie, i poliziotti del Centro Addestramento Alpino di Moena e loro: i giovani e meno giovani con ogni disabilità. Paraplegici e tetraplegici, amputati e poliomielitici, insieme agli intellettivi relazionali. In questi giorni l’impegno più grande è la danza per evocare la neve al momento lontana dal Piemonte dove dal 18 al 20 dicembre a Prato Nevoso dovrebbe prendere il via la nuova edizione di uno ski tour disegnato quest’anno in 10 tappe, fissate in nove località montane di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Trentino Alto Adige e Abruzzo. Il primo appuntamento 2016 è fissato nel fine settimana dall’8 al 10 gennaio. La settimana dopo l’allegra brigata si trasferirà a Folgaria. Sempre con cadenza settimanale la quarta tappa sarà all’Abetone in collaborazione con il Gruppo Sportivo Unità Spinale Firenze. L’ultima tre giorni di gennaio sarà quelle dal 29 al 31 a Medesimo, in collaborazione con Ospedali Riuniti di Bergamo. In febbraio, l’arrivo del carnevale darà tregua ai Freerider che si ritroveranno solo alla fine del mese a Roccaraso dove si fermeranno per due fine settimana consecutivi, dal 29 febbraio al 2 marzo in collaborazione con l’associazione Handicap Abruzzo e dal 4 al 6 marzo con gli ormai consolidati partner dell’Associazione Spina Bifida Italia. Dall’11 al 13 marzo sarà poi la volta di Canazei, dal 18 al 20 marzo a Bormio per una nuova edizione dell’entusiasmante “gara integrata” e infine il tradizionale gran finale a Madonna di Campiglio.
Un vero e proprio giro d’Italia che dove non arriva per ovvie ragioni geografiche e meteorologiche è capace di calamitare decine di giovani che si muovono da casa si per imparare a sciare ma soprattutto per cercare spazi accessibili utili a spostare sempre più lontano il limite dell’autonomia. Solo chi organizza anche solo una semplice cena sociale può capire cosa comporta mettere insieme un evento itinerante come lo ski tour rivolto a persone con disabilità, alimentato solo grazie al fitto calendario coperto da aprile a settembre dal responsabile tecnico dei Freerider Nicola Busata. Importante per diversi e ovvi motivi è la presenza nello staff degli sciatori seduti più esperti, veri e propri modelli per gli aspiranti che si presentano al primo appuntamento con comprensibili dubbi e paure, gli stessi dei loro genitori. Poi è sufficiente una mattinata per spazzare via qualsiasi difficoltà ma soprattutto pensieri negativi spesso uniche barriere per chi ha bisogno solo un gancio per uscire di casa e vivere una vita normale. Il sole della Freerider è già alto. La neve abbia rispetto di un tale impegno fatto di attenzione per gli altri e si comporti di conseguenza cadendo là dove serve e dove dovrebbe già essere.