VARESE Oggi siamo tornati nel Medioevo, ovvero ad un periodo senza avanguardia e senza masse. Ma come siamo arrivati a tutto questo? «L’invenzione del telefonino che ha fatto sì che, durante le code ai caselli dell’autostrada, non si guardasse più tutti nella stessa direzione ma si parlasse al telefono, ognuno con una persona diversa. Venendo meno la massa è sparita l’avanguardia ed è tornata l’élite». Così Philippe Daverio, questa sera, al castello di Masnago, in una serata partecipatissima organizzata da Italia Nostra nell’ambito
del proprio progetto culturale.
Tanti i varesini presenti, mossi dal desiderio di capire, oggi, chi sono gli artisti.
«Gli artisti sono tornati ad essere come Re Artù, che parlava alla sua élite della tavola rotonda, senza la volontà di diffondere a larga scala il suo pensiero. Gli artisti non hanno più luoghi fisici dove incontrarsi, come il caffé Michelangelo di Firenze, ma si trovano a convention come per esempio alla biennale di Venezia. Luoghi, quelli di grande confusione. Affianco a queste élite ci sono artisti di popolo – che possono essere anche politici – che rappresentano il pensiero viscerale, come Beppe Grillo che dice che quello che la gente vuol sentire. E poi ci sono gli artigiani che riproducono ciò che ha mercato».
E poi? «E poi gli sciamani, che a me sono i più simpatici perché riportano a una dimensione altra, pre-big bang, dove non c’era nulla. Questi sciamani vanno scoperti, ma anche mantenuti perché di solito non hanno un soldo». Ultima categoria il guru, ovvero lo sciamano di successo. «E’ quello che vogliono diventare da grande gli artigiani, senza sapere che senza un periodo di sciamanesimo non ce la faranno mai».
Cosa sarà del mondo dopo l’arte contemporanea? «Ritornerà un mondo neo-medioevale, di cui bisogna trovare il sesto senso. E per trovarlo bisogna andare oltre i cinque sensi aristotelici e ritrovare il sensus vagus, ovvero il significato di un mondo nuovo». Una bella scommessa, a cui guardare con gli stessi occhi con cui si guarda a una nuova frontiera. A. Mor.
s.bartolini
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