Oggi, dopo che il comitato pari opportunità degli avvocati di Varese, aveva dichiarato di voler lavorare a una sorta di protocollo per il sostegno di tutti i colleghi e le colleghe vittime di discriminazione, l’ordine parla di «Gravissima preoccupazione», per l’accaduto.
«Il consiglio dell’ordine degli avvocati di Varese, condividendo il comunicato del Comitato Pari Opportunità, esprime gravissima preoccupazione per quanto accaduto presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Varese» si legge nella nota inviata dal consiglio.
/>«Nella doverosa attesa delle necessarie verifiche processuali, manifesta l’intenzione di continuare a seguire attentamente l’evolversi della vicenda a tutela dei propri iscritti, riservandosi ogni iniziativa al riguardo nell’ambito e nel rispetto del proprio ruolo istituzionale». Fatto salvo il principio, sacrosanto, della presunzione di innocenza per Soma e gli altri indagati, l’ordine potrebbe, in caso di condanna definitiva, prendere provvedimenti disciplinari nei confronti dell’avvocato , indagata per falso ideologico e truffa ai danni dello Stato.
Secondo la procura di Brescia Taiana avrebbe scritto al posto di Soma alcune sentenze percependo in cambio piccole somme di denaro. L’ordine potrebbe, se il coinvolgimento di Taiana venisse confermato da una sentenza, arrivare alla sospensione o, nel caso più estremo, alla radiazione, anche se questa ipotesi è davvero piuttosto estrema. Lo stesso ordine, qualora si intendesse dare un segnale forte di sostegno alle proprio iscritte presunte vittime delle molestie dell’ex capo dei giudici di pace, potrebbe costituirsi parte civile in seno a un eventuale processo qualora per Soma arrivasse il rinvio a giudizio.
Una presa di posizione forte, non certo per ottenere risarcimenti, ma per dimostrare di essere organo che tutela i propri professionisti e la loro professionalità.
Per Soma, intanto, oggi arriva l’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Brescia che ha siglato l’ordinanza di custodia cautelare a carico del giudice. Soma, che si è autosospeso dall’incarico, ha già presentato ricorso anche al tribunale del Riesame chiedendo l’immediata scarcerazione. Davanti al gip, potrebbe raccontare la sua verità. Non soltanto sulle presunte molestie. Il giudice infatti è anche accusato di falso ideologico, abuso d’ufficio, truffa ai danni dello Stato. Intanto l’ufficio del giudice di pace di Varese, che tanto serve ai cittadini, stenta a riprendersi, in termini di efficienza del servizio, dal duro colpo subito.