L’Aquila, 13 apr. (Apcom) – Vista dall’esterno la Basilica di
Collemaggio, luogo simbolo dell’Abruzzo intero e che – fino a
prima del terremoto – ospitava le reliquie di Celestino V, sembra
non aver sentito gli effetti degli scossoni di questi giorni
all’Aquila e in tutto l’Abruzzo. Ma se si entra nella grande
Basilica del XIII secolo, si capisce subito che i danni sono
inestimabili. E’ crollato il tetto del transetto, e le macerie
hanno sotterrato un organo di grande valore; distrutta anche
l’abside, l’altare, i quadri. “Ci vorranno almeno 10 milioni di
euro – dice l’ingegnere Domenico Visioni, titolare dell’impresa
Visan, che si sta occupando della facciata della Basilica – e i
miei uomini hanno lavorato il venerdì santo, rischiando la
propria vita, per mettere in sicurezza i pilastri della Basilica”.
Gli uomini della squadra di Roma, della Liguria e della
Puglia, si sono calati ieri dall’alto, entrando dall’alto, e hanno
recuperato alcune opere d’arte sepolte nella zona tra il
transetto e l’abside, mettendole in sicurezza; hanno recuperato
il corpo del beato Montanti, alcune tele, croci e un vecchio
candeliere di un certo valore.
Maurizio Galletti, sovraintendente per i Beni architettonici,
spiega che “è difficile quantificare i danni subiti dalla
Basilica, ma sicuramente sono diversi milioni di euro”. “Diciamo
no alla parcellizzazione proposta da Berlusconi – prosegue
l’ingegnere Visioni – perchè crediamo che debba essere l’impresa
locale ad occuparsi della ricostruzione, anche per rilanciare
l’economia dell’Abruzzo. No alle speculazioni economiche –
aggiunge – ma vogliamo il rilancio delle nostre attività. Senza
università e senza economia, l’Aquila è morta”.
La festa della Perdonanza si potrebbe fare anche quest’anno? “Se
riusciamo a recuperare i tre quarti della chiesa potrebbe essere
possibile”, risponde il sovraintendente Galletti. “Sarebbe il
segno della rinascita dell’Aquila”, prosegue il rettore della
Basilica, don Nunzio Spinelli, ricordando che la festa si celebra
quest’anno il 28 agosto, e ci sarà anche il segretario di Stato
cardinale Tarcisio Bertone.
Cep
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