MALPENSA La politica decida, ma pensi allo sviluppo: questa deve essere la strada.
La vendita di ulteriori quote Sea da parte del comune di Milano «è una decisione che deve rimanere nell’alveo della politica», premette il presidente dell’Unione Industriali della provincia di Varese Giovanni Brugnoli.
«L’importante però – aggiunge – è che qualsiasi scelta venga adottata, sia ispirata esclusivamente allo sviluppo di un asset strategico qual è Malpensa. Un asset strategico non solo per il territorio varesino. È questo un punto sul quale intendiamo battere fino alla noia: dalla crescita di Malpensa dipende una parte importante della capacità di stare sui mercati di tutto il sistema industriale del Nord Italia».
Da qui non si scappa. E da qui si deve partire per dare un futuro allo scalo che sta in provincia di Varese: investire nella sua crescita, significa investire sul lavoro. Proprio per questo non si può guardare a Sea come a uno strumento per fare cassa, annota Brugnoli. «Eventuali privatizzazioni di ulteriori quote devono accompagnarsi ad una riorganizzazione generale del sistema aeroportuale del Nord Italia che è l’indispensabile premessa per un rilancio della stessa Malpensa. Strategia che è anche alla base dell’investimento deciso da F2i, una realtà entrata nel capitale di Sea non certo per beneficenza, ma perché vede margini di profitto e quindi di crescita».
Il mercato crede dunque in Sea, secondo il numero uno di Univa. E pure in Malpensa.
m.lualdi
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