Sei mesi a Vilnius (Lituania), due mesi a Malta e, la scorsa settimana, qualche giorno a Marrakech: Gloria Ricciardi è una studentessa globetrotter con la valigia sempre pronta.
Nata mentre cadeva il muro di Berlino e la guerra fredda diventava storia, sta per raggiungere il traguardo della laurea specialistica in comunicazione. Con la sua tesi getta lo sguardo su di un’altra guerra, quella che alle porte dell’Europa agita l’Ucraina. Un conflitto che da Vilnius appare più vicino e che per questo non l’ha lasciata indifferente.
«Melting pot stimolante»
Cresciuta a Gallarate, Gloria ha attraversato gli anni della triennale all’Insubria con il desiderio di allargare il suo orizzonte. «Avevo bisogno di fare un’esperienza che mi portasse a guardare oltre – racconta – e che mi facesse crescere».
Così lo scorso anno ha pensato ad un Erasmus, il programma europeo che da decenni porta in giro giovani universitari.
«Ho scelto la Lituania perché era possibile seguire corsi e dare esami in inglese, la lingua che volevo imparare meglio. E così è stato, perché mi sono trovata immersa in un ambiente molto stimolante, con tantissimi studenti provenienti da altre parti d’Europa e non solo».
Vilnius è oggi un centro universitario molto vivace e d’altro canto l’ateneo – che fu fondato nel 1579 e guidato per due secoli dai gesuiti – si fregia del titolo di centro universitario più antico dell’Europa orientale. «La biblioteca – racconta Gloria – è ricchissima e aperta 24 ore su 24. Il costo della vita è molto basso e gli studenti hanno ogni tipo di agevolazione. Spostarsi con i mezzi pubblici per tutta la città mi costava 6 euro al mese».
Gloria racconta di un campus universitario che è un melting pot in cui si incontrano coreani, russi, ma anche italiani, francesi e tedeschi. «Ho superato in fretta lo smarrimento di essere a migliaia di chilometri da qui – ricorda – mi sono sentita presto di nuovo a casa, in mezzo a tanta gente che imparavo a conoscere». Ne sono nate amicizie e legami che, grazie alla rete, sopravvivono nel tempo, con la promessa di ritrovarsi un giorno.
«Mi sento a casa ovunque»
Rientrata in Italia non ha perso tempo e, appena si è presentata un’altra opportunità, l’ha colta al volo. «Grazie a una borsa di tirocinio offerta da un’azienda ho avuto l’occasione di andare due mesi a Malta per un’esperienza di studio e lavoro. Ovviamente ho detto sì».
Qui, oltre allo studio, per lei c’è stata un’esperienza professionale presso un’agenzia immobiliare. Qualche settimana fa, quando le hanno prospettato la possibilità di seguire un seminario dedicato al marketing a Marrakech, in Marocco, Gloria non ha avuto dubbi. «Sono partita con un collega di studi – spiega – e la cosa straordinaria è che, nonostante fossi in un continente del tutto differente rispetto alle mie precedenti esperienze, anche lì mi sono sentita subito a casa».
«Nessuna di queste trasferte – racconta Gloria – ha rallentato il mio percorso di studi ed il prossimo autunno discuterò la tesi di laurea». Un lavoro che ha deciso di focalizzare sul conflitto ucraino, proprio dopo essere stata a Vilnius ed aver vissuto in una realtà in cui la delicata situazione di quel Paese è percepita molto più di quanto accada da noi.
Perché, per questa generazione di ragazzi pronti a salire su di un aereo per girare il mondo, il globo è molto più piccolo di quanto si immagini. Nel bene, ma anche nel male.n