Gorla, presi i pusher della movida varesina

GORLA MINORE Movida varesina, tutta cocktail e cocaina. I carabinieri del nucleo investigativo di Varese hanno arrestato due ricchi pusher albanesi che rifornivano di “neve” tutti i “giovani e carini” alla moda di Busto e Gallarate. Sotto sequestro è finito mezzo chilogrammo di cocaina oltre a 1.400 euro in contanti, ovvero l’incasso di qualche ora di “lavoro” per i due spacciatori di 31 e 22 anni, bloccati nella notte tra venerdì e sabato.

Impressionante è l’iter dell’indagine, partita proprio dai consumatori rintracciati in diversi locali molto “trendy” della provincia di Varese con la loro brava dose di divertimento in polvere addosso. In tutto 15 persone, e si parla del campione relativo a questa singola indagine, di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Tutti coca addicted, segnalati come assuntori abituali alla prefettura di Varese. Uno spaccato giovanile da brivido: qui non parliamo di tossicodipendenti classici, ma di ragazzi normali, addirittura per bene, studenti, lavoratori e giovani professionisti mediamente benestanti con solide famiglie alle spalle.

Questa la fotografia della clientela che ingrossava le fila del giro d’affari dei due albanesi, week end dopo week end. E proprio attraverso i clienti i militari sono risaliti sino ai due pusher facendo scattare il blitz. Ottenuta l’ammissione dei “bravi ragazzi” sulla reale attività della coppia di spacciatori, i militari hanno raggiunto l’abitazione dei due a Gorla Minore. Un piccolo comune dove pare che la coppia si mantenesse defilata: niente problemi sotto casa per restare nell’ombra e non attirare l’attenzione delle forze dell’ordine. Non è servito: i carabinieri del nucleo investigativo di Varese hanno prima perquisito i due. Addosso alla coppia, nascosti tra tasche e parti intimi, i militari hanno trovato circa 210 grammi di cocaina oltre a 1.400 euro in contanti.

La droga era pronta da spacciare, i soldi, invece, rappresentavano l’esito di una serata buona per gli affari. I due pusher hanno cercato di limitare i danni giurando e spergiurando che quella trovata loro addosso era tutta la cocaina che possedeva. I carabinieri, invece, hanno perquisito in modo meticoloso la casa dei pusher scoprendo cocaina in ogni angolo. Nei cassetti, tra maglioni e biancheria, in cucina, in bagno e persino nei cassonetti che occultavano le tapparelle avvolgibili gli uomini dell’Arma hanno trovato dello stupefacente.

Altri 250 grammi di cocaina in panetti, oltre ad un bilancino elettronico di precisione e a tutto il materiale necessario per il confezionamento delle dosi. L’inchiesta coordinato dal sostituto procuratore di Busto Roberto Pirro si è chiusa con l’arresto dei due per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio; il più vecchio dei pusher è anche accusato di aver violato le normative in materia di immigrazione in quanto già colpito da decreto di espulsione.

Simona Carnaghi

f.tonghini

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