Lecce, 27 nov. (Apcom) – Gianfranco Fini replica alle accuse di ‘tradimento’ che gli giungono dal premier, e afferma: “In politica le categorie come quella del tradimento non devono essere evocate. Il primo tradimento viene da coloro che hanno sempre definito il Pdl come un partito plurale, di massa e dell’amore”.
Il leader di Fli ricorda di essere stato cacciato dal partito per aver sostenuto che il Pdl “era in soggezione nei confronti della Lega, il tempo mi ha dato ragione. Così come quando parlavo di legalità: mi accusarono di essere un sovversivo, poi è scoppiato il caso Cosentino…”.
Quanto alla prospettiva del quadro politico e a quello che succederà, Fini dice: “Dipende da ciò che vuol fare Berlusconi. Noi abbiamo già detto che occorre riscrivere l’agenda economica e indicare le priorità, magare poche cose ma ben fatte”.
“Berlusconi fa le solite affermazioni propagandistiche a cui non crede nemmeno lui” ha detto Fini, parlando in diretta ad un tv privata di Lecce e replicando all’audio-messaggio del presidente del Consiglio. “La propaganda in politica si fa, ma lui a volte eccede – aggiunge Fini – e andare al voto sarebbe un azzardo per il Paese”. Per il fondatore di Fli, che a Lecce incontra i suoi simpatizzanti, “Berlusconi non si rende conto che andando avanti così non otterrà la fiducia nè le elezioni anticipate anche perchè molti parlamentari non vogliono andare al voto”.
Med-Pol/Lux
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