A Oggiona Santo Stefano si celebra la Festa del Legno nell’edificio industriale in legno più grande d’Europa. Sabato dalle 10 alle 20 sarà possibile visitare nella sede di via Ronchetti 18 il vastissimo insediamento industriale della Novello Srl.
La società varesina vanta una storia di tutto rispetto: nasce nel 1956 come piccola azienda artigianale a gestione familiare, operante nel settore degli imballaggi in legno. Sensibile all’evoluzione del mercato, nel corso degli anni riesce a raggiungere un notevole sviluppo grazie al continuo rinnovamento, espandendo da circa un ventennio il proprio ambito operativo alla costruzione di case prefabbricate in legno, ad alta efficienza energetica ed alto comfort abitativo. Da sempre Novello è sensibile ai problemi di sostenibilità ambientale e si propone d’aumentare la conoscenza sui benefici di utilizzo del legno. Una risorsa rinnovabile che se ben gestita può costituire un importante elemento per la sostenibilità del pianeta.
«Il legno sta tornando con prepotenza fra i materiali utilizzati in architettura sia come elemento strutturale sia decorativo» spiega Moreno Novello, amministratore delegato della società. «Durante la festa del legno saranno disponibili filmati che spiegano le logiche di ripopolamento delle foreste e di sfruttamento delle stesse, nell’ottica di trasformarle in una risorsa inesauribile ed utile al pianeta». La passione per l’ecologia è stato l’elemento scatenante per la realizzazione dell’edificio di Oggiona (17mila mq coperti in un’area di 34mila mq), prestigioso dal punto di vista architettonico (finalista al concorso internazionale di Architettura Intraluoghi) ma soprattutto sbalorditivo dal punto di vista tecnologico. «Non dispone d’impianti di riscaldamento o raffrescamento poiché è stato costruito con sistemi d’isolamento che garantiscono comfort di vivibilità interna ottimale, sia d’estate sia d’inverno».
«Dispone d’un parco fotovoltaico sul tetto in grado di produrre un megawatt d’energia; la luce interna è somministrata grazie a dei solar spot che prelevano la luce solare tramite sistemi a fibre ottiche, trasferendola all’interno dello stabile; quando questa è insufficiente; vi sono rilevatori che somministrano luce elettrica in misura sufficiente, eliminando ogni spreco interno». «La struttura, chiamata P87 (conta 87 pilastri ottenuti incollando simultaneamente in un letto di pressaggio quattro travi con sezione rispettivamente 18-20- 22 centimetri) è
stata costruita senza consumare nuovo territorio e dispone persino d’un sistema di smaltimento delle acque piovane, che non vengono gettate nelle fognature o nella vicina Arnetta, ma vengono rilasciate lentamente nel terreno per tornare ad alimentare le falde acquifere”. Qualche altro dato rende l’idea della grandiosità del progetto: sono stati impiegati cinquemila metri cubi di legno e 70 tonnellate di carta riciclata e i pannelli solari ricoprono la superficie di diecimila metri quadrati. Il progetto strutturale è stato eseguito a cura di Holzbau, mentre tutta la parte relativa alla pannellatura perimetrale e di copertura è stato progettato e realizzato in loco dalla Novello srl. I progettisti che hanno assistito Novello sono lo Studio Rabbuffetti di Albizzate, che ha eseguito i calcoli strutturali; il fronte sud e ovest, più in vista verso l’esterno, sono stati progettati dallo Studio Luca Compri Architetti (Studio Lca) di Varese. Luca Pietro Gattoni di Mendrisio ha fornito il supporto tecnico in qualità di Energy Manager. Una struttura dunque “made in Varese”, esempio d’eccellenza del territorio.