– Una rete fatta di impagabili volontari lunga 49 giorni. O meglio 49 notti, quelle con le temperature sotto zero che rendevano impossibile dormire all’addiaccio. Le sette settimane di ospitalità ai senza tetto nella “Casa di Francesco” sono un risultato che va ben oltre il dato numerico. Ci tiene a precisarlo l’assessore ai Servizi sociali Franco Liccati: lo ha detto chiaro e forte ieri mattina in sala giunta ai rappresentanti delle nove associazioni cittadine che insieme hanno collaborato per affrontare con l’amministrazione comunale l’emergenza freddo.
«Prima di tutto – ha esordito l’esponente della giunta di centrodestra – grazie a nome mio, del sindaco e di tutti i cittadini gallaratesi per l’opera svolta. Sì, perché bisogna ammettere che Palazzo Borghi senza il fondamentale aiuto dei volontari non riuscirebbe a fare fronte a determinate urgenze. La vostra organizzazione è stata perfetta, tutto ha funzionato solo ed esclusivamente per merito vostro, ovvero di Caritas, Croce Rossa, Auser, Agesci, 4Exodus, Parco del Ticino, Protezione Civile Gallarate, Casa di Francesco e cooperativa Intrecci».
I portavoce dei nove gruppi, da parte loro, hanno girato i ringraziamenti a ogni singolo volontario «che ha trascorso le notti nella struttura di via Ferraris. Sono loro ad avere sacrificato il tempo libero per dare assistenza a chi bussava alla porta della Casa».
La suddivisione dei turni tra le diverse associazioni ha funzionato con la ripartizione dei compiti e soprattutto dei turni. Una “macchina” dall’ottimo funzionamento, ma che può essere migliorata. Dalla riunione in municipio sono infatti emersi i possibili accorgimenti per correggere alcuni problemi riscontrati. Innanzitutto l’orario di apertura della struttura ai senza tetto: molti di loro si presentavano già alle 18 e fargli attendere fino alle 21 in alcuni casi non è stato semplice.
«Questa esperienza positiva può diventare lo stimolo per chi vuole entrare a fare parte del mondo del volontariato». L’assessore Liccati invita perciò chi è interessato a questo tipo di impegno «a contattate i Servizi sociali o direttamente le associazione che hanno preso parte al progetto». E per fare capire quanto un impegno come quello alla Casa di Francesco possa lasciare in termini di crescita personale, valgono le parole di una volontaria: «Ringrazio per la possibilità che mi è stata data di vivere questa esperienza e dico che avrei voluto fare di più. C’è ancora tanta gente straordinaria in giro, ho assistito a scene di altruismo eccezionale che mi hanno davvero arricchito».