Washington, 24 apr. (Apcom) – La Grecia proceda rapidamente con le riforme e il risanamento dei suoi conti e il salvataggio da parte di Europa e Fondo Monetario non si farà attendere. E’ questo il messaggio prevalente che sta dominando gli incontri di Washington che vedono oggi e domani in primo piano le riunioni primaverili del Fmi e della Banca Mondiale. E se nel vertice del G20 di ieri il comunicato finale non ha fatto menzione della crisi che sta tenendo i mercati col fiato sospeso, gli incontri delle prossime ore che coinvolgeranno i rappresentanti di 186 Paesi, saranno certamente dominati dalla situazione greca e dai timori di un rischio-contagio.
A partire dalla fitta agenda del ministro delle finanze greco George Papaconstantinou che nelle prossime ore dovrà incontrare separatamente il direttore del Fondo, Dominique Strauss-Kahn, il segretario al Tesoso statunitense Timothy Geithner e i dirigenti finanziari di Russia e Brasile.
Zavorrata da costi sempre più alti di finanziamento sui mercati la Grecia, dopo sette mesi di tempesta finanziario ha lanciato ieri il suo SOS, chiedendo l’attivazione del meccanismo di aiuti di Unione europea e Fondo monetario internazionale. A disposizione di Atene dovrebbero esserci in totale 45 miliardi di euro, di cui 30 messi sul piatto dai partner dell’eurozona: la quota dell’Italia, decisa dall’eurogruppo l’11 aprile scorso, sarà di 5,4 miliardi di euro, 90 euro per abitante. La fetta più grossa verrà invece da Berlino che offre 8,4 miliardi euro, 103 euro per ogni tedesco. L’ammontare dell’aiuto che verrà concretamente fornito non è stata ancora deciso e la cifra potrebbe emergere dai negoziati con il Fondo monetario internazionale. E’ anche possibile che il prestito venga concesso in varie tranche, sulla base dei progressi fatti da Atene nel risanamento dei conti pubblici, sul modello di quanto avviene per i prestiti del Fmi.
Nelle autorità greche “si può vedere un senso di urgenza molto maggiore che vediamo positivamente”, ha detto Geithner ieri sera dopo la conclusione del vertice G20 sottolineando che “sulla base di quello che ho sentito i greci si muoveranno molto più velocemente per mettere in atto un pacchetto forte di riforme”.
E che per fermare la speculazione e convincere i mercati sia fondamentale la velocità è convinto anche il governatore della Banca d’Italia e presidente del Financial Stability board Mario Draghi che in una conferenza stampa ha caldeggiato l’attuazione rapida del piano di sostegno alla Grecia. Atene, ha ricordato Draghi, ha presentato richiesta di accesso alla linea di credito “e i negoziati sono in corso”. Ma “se il programma concordato e’ forte e convincente e sara’ attuato velocemente, certamente sara’ il fattore piu’ importante per convincere i mercati”.
Al vertice G20 di ieri la crisi debitoria della Grecia è stata una “fonte di preoccupazione”, ha detto dopo l’incontro Jim Flaherty, ministro delle finanze canadese said. Ma questo non è stato sufficiente a inserire tale tema nel comunicato finale. Più cauto il commissario Ue agli affari economici, Ollie Rehn che ha sottolineato come l’argomento sia stato trattato al vertice: “Ovviamente, ha detto, non potevamo evitare di discutere la questione” dal momento che contiene “potenziali implicazioni per la stabilità finanziaria della Ue e globale”.
/> Rehn è comunque ottimista sui tempi del varo del programma di aiuti alla Grecia con il programma congiunto sulla condizionalità e sui finanziamenti che dovrebbe decollare all’inizio di maggio. “Questo meccanismo – ha detto in una conferenza stampa tenuta insieme al presidente della Bce Trichet e al ministro delle Finanze spagnolo Salgado al termine del vertice G20 – può essere attivato velocemente e stiamo lavorando molto intensamente a tal riguardo ma questo è un atto degli stati membri dell’area euro e tutti seguiranno le rispettive procedure costituzionali e tutti sono impegnati a lavorare sulla base del meccanismo”.
(segue)
BOL
© riproduzione riservata