Parigi, 29 apr. (Apcom) – La notizia che i negoziati in corso tra la Grecia, il Fondo Monetario Internazionale e l’Unione Europea “sono vicini alla conclusione”, come ha dichiarato a Bruxelles il Commissario europeo agli affari economici Olli Rehn, ha avuto un effetto positivo anche sui tassi d’interesse dei titoli di stato ellenici e dei Paesi percepiti più a rischio di attacco speculativo.
Alle 17 e 30 italiane i tassi greci a 10 anni, che mercoledì mattina avevano sfondato il livello record dell’11%, sono scesi a quota 9,027% a fronte del 9,919% della chiusura di ieri. Anche i tassi a due anni hanno mostrato una netta distensione, calando al 12,291% contro il 16,066% della chiusura di ieri, giornata nella quale si era toccato un picco superiore al 18%.
Stessa direzione anche per i tassi portoghesi con i titoli decennali al 5,452% in calo rispetto al 5,761% di ieri e i biennali al 4,109% contro il precedente 5,228%.
Anche in altri due ‘anelli deboli’ di Eurolandia, Spagna e Irlanda, sotto sorveglianza per l’alto livello dei deficit, i tassi a 10 anni sono scesi rispettivamente a 4,066% contro il precedente 4,113% e al 5,151% contro il precedente 5,269%.
BOL
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