Berlino, 6 lug. (TMNews) – “Follia”. Così il ministro degli Esteri della Grecia bolla le sparate delle agenzie di rating, che con i loro declassamenti e moniti continuano a prendere di mira gli anelli deboli dell’area euro. Oltre alla stessa Grecia anche Irlanda e Portogallo, ed è proprio su quest’ultimo che è caduto l’ultimo colpo di una agenzia: ieri Moody’s ha declassato a livello speculativo il rating sulle emissioni del paese, ad un valore che in gergo viene chiamato “spazzatura”. Il ministro greco ha lanciato il suo sfogo traendo spunto da questo episodio. “Ieri Moody’s ha declassato il Portogallo. Ma questo declassamento non è basato sul fatto che il Portogallo non stia facendo facendo il suo lavoro in termini di riforme, ma sull’ipotesi che abbia nuovamente bisogno di aiuti. Vedete la follia – ha affermato Stavros Lambrinidis – di questa profezia autorealizzante?”.
Le valutazioni delle agenzie di rating vengono prese in considerazione per le decisioni di investimento da molti attori di mercato, e quindi un peggioramento su un paese tende a creare vendite e pressioni sulle sue relative emissioni. Può innescarsi un circolo di declassamenti di rating e vendite che finisce per rendere impossibile ad uno Stato di trovare finanziamenti sul mercato, come appunto avvenuto sulla Grecia anche se, va ricordato, l’origine della crisi del paese sta nel fatto che negli anni scorsi Atene aveva pesantemente dissimulato il reale stato dei suoi conti pubblici.
Intanto il ministro greco ha anche lanciato un appello a superare “la retorica dei rimproveri” sui piani di sostegno europei ai paesi in difficoltà, in particolare rivolgendosi alla politica e all’opinione pubblica della Germania, dove questi salvataggio hanno creato aspro dibattito. “I tedeschi hanno l’impressione di salvare i peccatori, mentre i greci hanno quella di essere salvato dai fustigatori”, ha rilevato Lambrimidis. Pur esprimendo la sua “gratitudine per il sostegno” tedesco al piano di aiuti europeo (la Germania ne è il primo contributore), il ministro ha voluto puntare il dito su alcune incongruenze che si celano dietro il cliché di paesi formiche e cicale. “L’aeroporto di Atene – ha ricordato – è stato costruito in larga misura da imprese tedesche, e finanziato con fondi europei”: la Germania ha ampiamente tratto beneficio dalla creazione della moneta unica, l’euro, e dal mercato integrato. (fonte Afp)
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