Atene, 24 apr. (Apcom) – Gli esperti europei e del Fondo monetario internazionale non lasceranno la Grecia “con il lancio di pietre”, ma solo dopo che il Paese “avrà rimesso in ordine” l’economia e ritrovato “la sua credibilità”. Lo ha affermato il primo ministro greco Georges Papandreou, sottolineando che “a causa del deficit ellenico, sono prima arrivati gli esperti dell’Unione europea e poi quelli dell’Fmi”. Si tratta di “una sorta di tutela che non è piacevole”, ha spiegato il premier agli abitanti di Kremasti, sull’isola di Rodi, nel sud est del mar Egeo. “La lotta” del governo è “per riconquistare la nostra autonomia, la nostra libertà, per liberare la Grecia dalla tutela sotto la quale siamo stati posti” a causa delle forze conservatrici, ha continuato il premier, facendo riferimento al governo precedente.
Ieri sera ad Atene, un migliaia di manifestanti della sinistra radicale è sceso in strada contro la decisione del governo di ricorrere agli aiuti dell’Ue e dell’Fmi. Ci sono stati momenti di tensione con lancio di pietre e bottoglie incendiarie contro gli agenti di polizia. Alcune vetrine di negozi e banche della capitale sono state danneggiate.
Dopo sette mesi di tempesta sui mercati la Grecia ha lanciato il suo Sos, chiedendo l’attivazione del meccanismo di aiuti. A disposizione di Atene dovrebbero esserci in totale 45 miliardi di euro, di cui 30 messi sul piatto dai partner dell’eurozona.
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