Atene, 6 mag. (Apcom) – La democrazia greca è “messa a dura prova” e le violenze che hanno provocato tre morti ieri a margine di una manifestazione ad Atene “non sono una soluzione” alla crisi. Lo ha dichiarato di fronte al parlamento il primo ministro di Atene, Georges Papandreou. “E’ il futuro della Grecia che è in gioco. Sono l’economia, la democrazia, la coesione sociale che sono messe a dura prova”, ha affermato in occasione del dibattito parlamentare sulle misure di austerity senza precedenti che dovranno essere sottoposte al voto dei deputati a fine pomeriggio.
“La violenza non è una soluzione”, ha aggiunto Papandreou,
affermando che le violenze di ieri offuscano “l’immagine della
nazione e dei greci”. Tre persone sono state uccise ieri durante
le violenze che sono scoppiate in occasione di uno sciopero
generale contro le misure di rigore.
L’austerità di bilancio “è l’unica via di scampo dalla bancarotta”, aveva avvertito il ministro delle Finanze della Grecia, George Papaconstantinou oggi.
I principali sindacati greci hanno convocato nuove manifestazioni di protesta davanti al Parlamento ad Atene per questo pomeriggio alle 17. Oggi il parlamento greco esaminerà il piano di austerità presentato dal governo.
In un comunicato la confederazione sindacale del settore privato (GSEE) ha condannato le violenze di ieri, attribuendole a “provocatori e vandali che in realtà minano le lotte dei lavoratori”. “Ci dichiariamo determinati a continuare e ad estendere la lotta per soddisfare le nostre rivendicazioni”, si legge nel comunicato.
La GSEE e e la confederazione del settore pubblico Adedy, chiamano i cittadini a una manifestazione alle 18 ora locale, le 17 in Italia, davanti al parlamento, nel momento in cui questo voterà il piano di austerità. Il fronte sindacale comunista (Pame) ha chiamato a un raduno alla stessa ora ma in un’altra piazza di Atene.
Fco-Aqu
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