Atene, 21 ott. (TMNews) – Poche ore prima che il Parlamento greco approvasse nuove misure di austerità, la fortissima opposizione di piazza a queste misure è costata la vita a un manifestante, un sindacalista morto di infarto nel corso dei violenti scontri di ieri davanti al Parlamento di Atene.
Per i creditori della Grecia, Ue e Fmi, l’approvazione di questo nuovo pacchetto di rigore – che prevede fra l’altro un aumento delle tasse, tagli del pubblico impiego e il congelamento delle convenzioni collettive – è un passaggio indispensabile per lo sblocco di nuove tranche di aiuti alla Grecia, senza la quale il Paese non potrebbe che dichiarare la bancarotta.
Il premier Georges Papandreou ha accolto con soddisfazione l’esito del voto, grazie al sostegno compatto della maggioranza socialista, ma ha anche annunciato l’espulsione dal partito dell’unica deputata socialista, l’ex ministro del Lavoro Louka Katseli, che ha espresso il suo dissenso, votando tutti gli articoli tranne il 37, quello che congela le convenzioni collettive di settore.
L’uomo deceduto, un sindacalista cinquantenne, sarebbe morto d’infarto e non a causa di un trauma cranico come era stato inizialmente scritto dai media locali. La giustizia ha aperto un’inchiesta. Mercoledì e ieri sono state giornate di sciopero generale in Grecia, con il blocco totale dei settori pubblico e privato. Nel paese si sono svolte numerose manifestazioni contro le nuove misure di austerità, sfociate ad Atene in scontri violenti, non solo tra manifestanti e polizia, che ha fatto largo uso di lacrimogeni, ma anche tra servizi d’ordine dei sindacati e gruppi di giovani incappucciati. Diverse persone sono rimaste ferite.
Fcs
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