Grecia/ Ue: servono nuove misure, ma decideremo a marzo


Bruxelles, 16 feb. (Apcom)
– L’Unione europea ritiene che la
Grecia debba attuare misure aggiuntive per tagliare il deficit,
ma rinvia ogni valutazione a marzo. Atene sostiene di aver già
fatto abbastanza, ma si impegna a fare di più se la situazione lo richiederà. Avvertendo che l’unico modo di bloccare la frenesia dei mercati sarebbe quello di rendere più concreto il messaggio di solidarietà politica che i Ventisette hanno lanciato giovedì scorso al termine del vertice Ue.

Sono questi i termini del dibattito di una riunione dell’Eurogruppo incentrata sulla crisi greca e sulla nomina del successore di Lucas Papademos alla vicepresidenza della Banca centrale europea. Un incarico al quale concorrono in tre, ossia il portoghese Victor Constancio, il lussemburghese Yves Mersch e il belga Peter Praet, e che, una volta assegnato, definirà meglio il quadro in cui si farà la battaglia vera e propria per la presidenza dell’Eurotower, in agenda per fine 2011 e alla quale sono candidati il tedesco Axel Weber e il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi.

Per riportare i conti pubblici in ordine e ripristinare la credibilità del paese “stiamo facendo abbastanza e saremo in grado di portarlo a termine”, ha garantito il ministro dell’Economia greco, George Papacostantinou, rispondendo al commissario europeo per gli Affari economici, Olli Rehn, secondo cui saranno necessarie misure aggiuntive. Per il responsabile greco, questi provvedimenti ulteriori non solo intaccherebbero la credibilità di quanto fatto fino ad ora, ma non servirebbero a placare i mercati. “Due settimane fa la Commissione ha dato il via libera al programma di stabilità greco, dopo che il giorno prima il premier aveva annunciato nuove misure”, ha ricordato, aggiungendo che occorre “rispettare le procedure”, con la certezza che “se sarà necessario prenderemo altre misure”.

La Commissione, che ieri ha annunciato delle proposte per rendere più operativo Eurostat nel valutare la credibilità dei dati statistici presentati dagli Stati membri, attende informazioni anche per quanto riguarda il ruolo che le banche d’affari, in particolare Goldman Sachs, avrebbero svolto nell’aiutare Atene ad alterare i suoi dati. Il portavoce di Rehn, Amadeu Altafaj-Tardio, ha dichiarato che Bruxelles ha concesso ad Atene fino a fine mese per dare dettagli su come i æcurrency swaps’ abbiano inciso sui conti pubblici dal 2001 in poi, aggiungendo che questi swaps erano legali, a meno che i tassi usati non fossero diversi da quelli del mercato.

Mar

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