Paura e speranza sono i due sentimenti prevalenti che tutta Gavirate sta vivendo in queste ore, dopo il susseguirsi di notizie contrastanti riguardo la sorte di , 20 anni, la cooperante gaviratese rapita lo scorso primo agosto in Siria insieme con l’amica e collega di Brembate.
Secondo l’autorevole quotidiano britannico “Guardian”, ci sarebbero anche due donne italiane nelle mani degli estremisti islamici dell’Isis, che stanno seminando il terrore in Iraq e che sono gli autori della barbara esecuzione di due giorni fa del giornalista americano , il quale era loro prigioniero.
Il quotidiano non cita fonti e non fa nomi, ma la possibilità che le due donne italiane di cui si parla nell’articolo possano essere Greta e Vanessa, ha gettato i gaviratesi in uno stato di angoscia ancora più profondo per la sorte della propria concittadina.
Notizie più confortanti sulle condizioni di Greta e di Vanessa, arrivano invece dal giornale panarabo “Al Quds al Arabi”, che viene pubblicato a Londra, il quale citando fonti legate ai ribelli islamici, ha annunciato la cattura di uno dei rapitori della cooperante gaviratese.
Secondo questa fonte, le ragazze sarebbero in buona salute e addirittura potrebbero essere forse liberate nelle prossime ore; sarebbero prigioniere non dell’Isis ma di una brigata dell’opposizione siriana.
A Gavirate, le notizie che rimbalzano sulle agenzie di stampa vengono ovviamente prese con le pinze e si vive sospesi tra momenti di angoscia e altri di maggiore fiducia.
«Non oso nemmeno immaginare cosa stiano provando i genitori di Greta – sottolinea il sindaco , che è sin dall’inizio della vicenda in contatto con la famiglia – come Comune continuiamo ad essere a disposizione dei genitori e delle autorità per fare qualunque cosa serva a portare alla liberazione di Greta che è l’unica cosa che conti davvero».
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