– E’ passata ormai più di una settimana dal rientro nella sua casa di via Amendola a Gavirate, di , le volontaria ventenne rapita in Siria, con l’amica , il 31 luglio scorso, ma dell’annunciata festa di bentornata che dovevano organizzare insieme Comune, parrocchia e Croce Rossa ancora non si hanno notizie.
Le polemiche sulle scelte di Greta, sia a livello nazionale, compresi i salotti televisivi, che in paese, sono ancora forti riguardo al pagamento del riscatto e alla scelta di recarsi in un luogo pericolosissimo come la Siria, senza considerare le tesi complottistiche che si sono sentite negli ultimi giorni.
«Non abbiamo ancora deciso nulla – conferma il sindaco – sulla vicenda ci sono ancora forti polemiche, anche a Gavirate, come si può vedere anche sui social network e non è certo nostra intenzione rinfocolarle organizzando un momento di bentornata a Greta, che in ogni caso sarebbe all’insegna della sobrietà e semplicità; sentirò comunque sia il parroco che il presidente della Croce Rossa del Medio Verbano per vedere il da farsi».
I contatti tra la prima cittadina e la signora ,
mamma di Greta non si sono mai interrotti e proseguono anche in questi giorni. Le forti polemiche di questi giorni che hanno visto protagonista Gavirate, con ad esempio i vari striscioni sia di Forza Nuova che di Fratelli d’Italia o quello sulla Sp1 alla Schiranna, hanno ovviamente colpito duramente la famiglia Ramelli, la quale prosegue sulla linea del silenzio e del riserbo. «Abbiamo sentito purtroppo parole e giudizi pesanti – sottolinea il sindaco – è più che comprensibile ciò che sta provando la famiglia in questi giorni».
A prendere posizione sulla vicenda e sull’atteggiamento assunto dai gaviratesi, divisi nel giudizio, è , consigliere e capogruppo di minoranza. «A parte gli striscioni che hanno finalità solo politiche – commenta – credo che la reazione e le polemiche tra gaviratesi siano state più contenute rispetto ad altri ambiti; io penso che la festa per il ritorno di Greta sia già stata fatta, spontaneamente da tutti i cittadini, quando hanno saputo della sua liberazione e quando sono suonate le campane. Io penso che bisogna apprezzare lo spirito che ha mosso Greta ad andare così lontano per aiutare persone in difficoltà; bisogna anche però redigere un protocollo nazionale per le ong, per evitare altri casi come questo».